S&H Program Training: i margini di miglioramento di un atleta amatore

S&H Program Training affronta nell’articolo odierno un argomento che interesserà i numerosi atleti amatori che leggono i nostri articolo su Solobike.it

Ogni persona che inizia una qualsiasi attività fisica ha come minimo l’obiettivo di migliorare: c’è chi vuole migliorare la propria condizione atletica, chi vuole battere un proprio record personale o chi vuole guadagnare posizioni in classifica in una determinata gara.

Raggiungere un obiettivo nel mondo sportivo è come salire una scala lunghissima e ripidissima, gradino dopo gradino, rischiando ogni giorno di perdere l’equilibrio, di scivolare e dover poi ripartire da zero. Solamente pochi arrivano in cima alla scala diventando professionisti in una disciplina, ma anche a quel livello la scalata non è finita.

Ogni persona che passa nelle nostre mani ha uno scopo finale: che sia concludere una gara, vincerla oppure migliorare la propria performance, il preparatore atletico ha il compito di lavorare in maniera precisa e accurata.

La domanda che la maggior parte di atleti ci pongono è questa: quanto posso migliorare???

Quanto può migliorare la mia FTP??? Riuscirò ad alzare il mio rapporto peso/potenza???

Questa sono le domande più comuni che uno sportivo rivolge al proprio allenatore e sono anche le più difficili a cui dare risposta.

Partiamo dal presupposto che nessun preparatore atletico ha la bacchetta magica, ed è estremamente complicato poter prevedere di quanti watt possa aumentare il motore di un ciclista.

Possiamo però dirvi che l’esperienza e i numerosi atleti “testati” in questi anni, qualche numero c’è l’ha dato . Tutti questi dati raccolti sono comunque solamente numeri e valutare il miglioramento di un atleta solamente dal confronti di alcuni test è probabilmente l’errore più grande che si possa fare.

Analizzando lo sport a livello amatoriale si possono notare subito alcune cose: gli atleti che vanno più forte sono quelli che hanno iniziato fin da ragazzini ad andare in bici oppure coloro che dedicano più tempo all’allenamento. Esattamente è proprio così: spesso e volentieri chi si allena di più ha ottime possibilità di emergere nelle competizioni master.

Coloro invece che non hanno possibilità di fare molti allenamento a settimana causa impegni lavorativi e familiari possono migliorare ugualmente??

Naturalmente per avere un adattamento fisico, una persona deve allenarsi almeno 3 volte a settimana.

E’ compito del preparatore atletico trovare il miglior protocollo possibile per far migliorare l’atleta.

S&H Program Training non è solo teoria: vi vogliamo portare ad un esempio un nostro atleta che in soli tre mesi ha fatto notevoli miglioramenti.

Il biker in questione è un uomo di 50 anni, con una vita professionale molto impegnativa che lo costringe ad un livello di stress giornaliero molto alto.

Negli passati ha sempre pedalato in maniera abbastanza costante ma mai affidandosi ad un preparatore atletico. Al primo incontro ci comunica di essere fermo dall’attività ciclistica da quasi 4 mesi… detraining totale….

Il primo test di valutazione infatti ci conferma la sua inattività e dovremo andare a costruire da zero la sua condizione atletica.

Per non intaccare la sua routine settimanale incastriamo 2 sedute indoor su rullo magnetic days, un’uscita in bici nel weekend e decidiamo di lasciargli il suo allenamento di nuoto settimanale.

In 3 mesi di lavori raggiungiamo un risultato straordinario…

I numeri parlano da soli: 60 watt massimi in più su un test incrementale non sono una cosa che si vedono tutti i giorni in così poco tempo.

Partiamo però dall’inizio, ovvero che tipo di analisi abbiamo fatto e che protocollo di allenamento abbiamo scelto.

1) Come dicevamo abbiamo dovuto praticamente iniziare dalla base, perché la sua condizione atletica era veramente a terra. Il primo mese ci siamo concentrati molto semplicemente su lavori ad intensità medio-bassa cercando di andare a stimolare fin da subito la forza.

2) Le rpm così alte sono sinonimo di grande carenza di forza. Aver abbassato da 103 a 91 rpm ci ha permesso di guadagnare una così quantità di watt sia massimi che alla soglia.

3) Il secondo mese, per non rischiare di annoiare il nostro biker, abbiamo inserito i primi cambi di ritmo sempre in maniera molto graduale. Riabituare il nostro atleta a “ fare fatica” è stato probabilmente il passaggio più difficile per noi.

4) Il miglioramento è passato anche da alcuni fallimenti: è successo infatti qualche volta in cui non riuscisse a portare a termine l’allenamento. Anche questi sono passaggi fondamentali per cercare ogni volta di spostare un po’ più in là il suo limite.

5) Parola d’ordine: INTENSITA’. Meno tempo si ha a disposizione per allenarsi e più deve essere intenso l’allenamento. Questo vale per tutti.

Quello sopra è solamente un esempio di come una corretta valutazione e programmazione sia l’unica via per poter migliorare la propria performance.

Tutti possono migliorare, questo deve essere chiaro.

Ogni atleta deve porsi un obiettivo raggiungibile senza pressioni, che deve essere la spinta motivazionale verso i propri allenamenti.

Tutto ciò vale più di ogni protocollo di allenamento o di ogni preparatore atletico.

SE NON CREDI IN TE STESSO, NESSUNO CREDERA’ IN TE”….

Se volete approfondire l’argomento visitate: www.shprogram.it

Giovanni Gilberti