Juri Ragnoli e la sua straordinaria tecnica per entrare in contatto con se’ stesso

Juri Ragnoli, il campione italiano di mtb Marathon, la scorsa settimana sul suo blog ha spiegato i motivi per i quali preferisce allenarsi in solitaria.
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Il campione di mtb racconta che quando si allena da solo riesce più facilmente ad accedere ad uno “stato di trance” il quale gli permette di entrare in un ritmo che Ragnoli definisce andatura “meditativa”.
Ma cosa vuol dire “stato di trance”?
LO STATO DI TRANCE
Lo stato di trance è “una situazione nella quale si passa da uno stato di coscienza ordinario, quindi in un determinato tempo, ad un altro stato, diverso, uno stato modificato di coscienza.” racconta sul suo blog Juri Ragnoli:
“Quando si è in trance si verifica uno slittamento dell’attenzione dall’esterno verso il mondo interiore, dove assumono il predominio delle forme immaginative che producono particolari effetti sensoriali.
Può trattarsi di un’idea, un ricordo, un progetto (il sogno ad occhi aperti) che oscura tutto il resto.”
Il campione italiano descrive perfettamente le sue sensazioni associate a questo stato, la domanda è:
Perché mai il campione italiano di mtb Marathon ambisce a sperimentare questo stato nel corso dei suoi allenamenti?
“Bella domanda, io non credo di essere in grado di spiegarti se non dicendo "perché fa bene" afferma Ragnoli “ma un bravo coach o uno psicologo dello sport te lo saprebbe spiegare bene!”
E di fronte a questa affermazione mi sento chiamata in causa a dare qualche delucidazione in più in merito a questo stato alterato di coscienza.
STATO DI TRANCE E BENEFICI PER L’ATLETA

Performance eccellenti sono state compiute da quegli atleti che, in gara, sono riusciti ad accedere aduno stato di trance.
Come ha ben spiegato il campione italiano Marathon, in condizione di trance accade che l’attenzione dell’atleta si rivolge spontaneamente all’interno di se.
Questo permette all’atleta di tenere fuori dalla propria mente le paure, l’ansia ed entro certi limiti persino sensazioni fisiche quali la fatica e il dolore.
La trance auto-indotta durante gli allenamenti o durante una gara, quindi, aiuta l’atleta a chiudere fuori di sé tutti i pensieri distraenti per concentrare le energie sul proprio obiettivo o comunque su un’immagine motivante.
Focalizzando tutte le proprie risorse attentive su una monoidea (scelta dall’atleta) un altro effetto che si ottiene attraverso lo stato di trance è la capacità di tollerare meglio la fatica, più di quanto si riuscirebbe a fare in stato di coscienza normale.
STATO DI TRANCE SPONTANEO O INDOTTO
In stato di trance ci si può entrare in modo naturale e spontaneo.
Tutti noi, atleti e non, sperimentiamo uno stato di trance anche più volte al giorno, ad esempio quando guidiamo la macchina e arriviamo a casa senza ricordare nulla del viaggio.
In quei momenti la nostra mente era in stato di trance, focalizzata su pensieri o immagini non reali, presenti solo nella nostra mente.
Nello sport lo stato di trance è invece cercato attivamente dall’atleta allo scopo di imparare a gestire meglio specifici momenti della gara, o per potenziare gli apprendimenti derivanti dall’allenamento.
DALL’IPNOSI ALLO STATO DI TRANCE

Diversi atletiin seriscono nella preparazione atletica delle sedute mirate di ipnosi, condotteda uno psicologo dello sport, allo scopo di allenarsi a raggiungere anche in gara un’auspicabile stato di trance.
Gli psicologi dello sport, infatti, attraverso suggestioni ipnotiche e visualizzazioni mentali ad hoc insegnano all’atleta la tecnica più adatta per accedere allo stato di trance.
L’obiettivo finale è che l’atleta impari da solo ad applicare questa tecnica per accedere allo stato di trance durante le performance sportive, riuscendo così a:
-         Modificare i propri parametri fisiologici (resistenza muscolare, battito cardiaco, respirazione..)
-         Direzionare i propri pensieri e gestire le emozioni che influiscono sulla prestazione in gara.
Attraverso uno stato di trance autoindotta l’atleta accede a quello che il famoso psicoterapeuta Giuseppe Vercelli definisce “extra power”. 

“Fisiologicamente, lo stato di trance, è uno stato di coscienza amplificato” spiega lo psicoterapeuta Giuseppe Vercelli
“Perché entrarci? Per lavorare sulle proprie parti migliori. O chiamarle a rapporto quando servono. Un’atleta, in stato di trance, può amplificare qualsiasi cosa sappia fare bene”.
STATO DI TRANCE E RISORSE INTERIORI
L’atleta che entra in stato di trance può accedere alle proprie forze e risorse interiori, anche quelle di cui non è pienamente consapevole.
Quante volte l’insicurezza, i pensieri negativi e distraenti, la sfiducia nelle tue capacitàti hanno impedito di esprimere appieno le tue potenzialità?
Quante volte finisci una gara e sei insoddisfatto perché dentro di te lo sai che avresti potuto dare di più?
Ma a volte qualcosa ti blocca! La paura! L’ansia! I dubbi, forse!
Nello stato di trance non esistono più blocchi!
Esiste solo il tuo obiettivo e la chiave di accesso alle tue abilità!
E a te piacerebbe imparare una tecnica efficace per accedere ad uno stato di trance?
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Dott.ssa Claudia Maffi (psicologa dello sport)