SH Program Training: il cortisolo

Programmare un picco di forma di un atleta e portarlo al massimo delle sue performance nel momento giusto della stagione è l’obbiettivo di ogni preparatore atletico.

Sappiamo bene che non è per nulla facile arrivare in quella condizione di “flow” che ti permette di pedalare senza sentire la fatica e superare ogni difficoltà… quanto ci piacerebbe essere al top nella gara dei nostri sogni…

Il ciclista è quell’atleta che per giungere al proprio scopo sa soffrire e sopportare la fatica e i carichi di allenamento più di ogni altra persona al mondo.

Per quale motivo allora non sempre riusciamo ad arrivare al massimo della nostra forma fisica???

Non siamo ipocriti: se potessimo conoscere la risposta probabilmente riusciremmo a portare al proprio picco di forma ogni ragazzo che alleniamo.

Sfortunatamente non è sempre così: soprattutto negli atleti amatori ci sono troppe variabili che condizionano le prestazioni e gli allenamenti.

Vorremmo però partire da un caso che nelle ultime settimane hanno lasciato perplessi tutti i tifosi di ciclismo , ovvero la debacle al Giro d’Italia del campione Fabio Aru.

Anche noi biker abbiamo un debole per lui: il campione italiano infatti è un ex biker e ciclocrossista.

Sfortunatamente per Aru è stato un Giro da dimenticare: fin dalle prime tappe di montagna non è mai riuscito a tenere il passo dei migliori.

Le domande che nascono in questo caso sono moltissime.

E’ possibile che Aru e il suo staff abbiano sbagliato completamente la preparazione???

Noi di Sport&Health Program Training pensiamo che difficilmente un atleta di questo tipo possa non arrivare al massimo delle proprie performance in un appuntamento di questo tipo.

La scienza applicata allo sport e gli strumenti di analisi che ogni allenatore possiede permette di valutare giornalmente la condizione atletica di ogni persona.

Escluderei l’ipotesi dell’errore di preparazione.

Allora cosa può essere successo??

Lo staff di Aru è alla ricerca di eventuali problemi fisici che abbiano compromesso le performance dell’atleta sardo. Potrebbe anche darsi che avesse in corso dei virus o delle malattie.

Vorremmo però supporre un’ipotesi che va oltre la condizione fisica: se il cambio di squadra, la pressione degli sponsor, l’aspettativa della gente, la tensione della gara avesse creato delle stress talmente elevato da essere la causa di questa “Caporetto” sportiva???

Sono sicuro che alla maggior parte di voi sia successo di vanificare un risultato sportivo a causa della troppa tensione prima della gara.

Moltissime persone, anche extra sportive, soffrono di disturbi legati allo stress.

Lo stress non è nient’altro che una serie di forti sollecitazioni psicofisiche che possono modificare l’omeostasi del corpo umano.

L’allenamento e l’esercizio fisico posso essere definite come particolari forme di stress.

L’attività fisica è in grado di determinare una notevole quantità di modificazioni a carico di vari organi e l’entità delle variazioni è proporzionale all’intensità e durata dell’esercizio effettuato.

Tra queste risposte quella endocrina è una delle più rilevanti e il CORTISOLO è uno degli ormoni che più viene influenzato dallo stress.

Il cortisolo è un ormone controllato dalla corteccia surrenale ed è un regolatore della risposta immunitaria.

Il cortisolo ha un effetto catabolico sul tessuto muscolare ed è il principale responsabile della diminuzione degli ormoni anabolici ( GH e IGF-1).

La riduzione dei livelli di cortisolo è ideale per l’atleta che vuole avere gli adattamenti ricercati con le sedute di allenamento.

Il cortisolo in quantità normale è necessario per una corretta funzione metabolica;

un livello elevato di cortisolo cronico ha effetti negativi sulla salute, sul sonno, sull’umore, sul desiderio sessuale, sulla salute delle ossa e dei legamenti, sulla salute cardiovascolare e sulle prestazioni atletiche.

L’eccesso di cortisolo sopprime il sistema immunitario, portando ad un maggior rischio di infezioni e malattie fino poi a sopprimere i livelli del TESTOSTERONE.

Le fibre muscolari hanno bisogno di tempo per recuperare dagli allenamenti: avere il testosterone soppresso significa non riuscire a supercompensare tra i vari training, causando un rallentamento delle prestazioni.

Valutare il rapporto testosterone/cortisolo permette ai preparatori atletici di scongiurare il rischio di overtraining.

Recupero, riposo, corretta alimentazione: queste sono le 3 chiavi per poter arrivare al picco di forma nel giusto momento.

L’alimentazione è un importante dettaglio da non sottovalutare: non è solo quello che viene mangiato che conta ma anche quando viene mangiato!

Cosa sia successo a Fabio Aru resterà comunque una cosa interna al suo staff, ma con la consapevolezza che da questa “sconfitta” ne uscirà più forte di prima: nello sport così come nella vita di tutti i giorni le delusioni aiutano a crescere e a capire i nostri errori.

Se volete approfondire l’argomento scrivete a : shprogramtraining@gmail.com

(Giovanni Gilberti)

 

Fonte: Solobike.it