SH Program Training: resoconto mondiale marathon

Dopo aver affrontato insieme le dinamiche del campionato del Mondo XCO andiamo ora ad analizzare ciò che è successo poche settimane fa al mondiale Marathon svoltasi in Italia.

Le Tre cime di Lavaredo hanno fatto da cornice ad una gara stupenda considerata dagli atleti come il percorso più duro nella storia dei mondiali marathon.

La 3Epic prevedeva un percorso che superava i 100 km di distanza con un dislivello positivo che si avvicinava ai 3500 mt.

Una gara lunga (oltre le 5 ore) che era sulla carta perfetta per gli scalatori puri.

Come succede nei migliori film thriller, la vigilia è stata condita da un colpo di scena.

Nella lista iscritti infatti, a sorpresa, c’erano numerosi specialisti del cross country.

Moltissimi atleti sono giunti dalla vicina svizzera (dove si era svolto il mondiale XCO) per gareggiare con le proprie nazionali anche sulla lunga distanza.

Nei giorni antecedenti al Mondiale si è parlato moltissimo di come la maggior esplosivita’ dei “crosscountrysti” si sarebbe scontrata contro la regolarità e la resistenza degli specialisti sulle lunghe distanze.

Un evento di questo tipo porta sempre un grande interesse tra gli addetti ai lavori: ancor di più in questo caso, dove la competizione si presentava più incerta che mai.

La partenza è stata subito affrontata a ritmi elevatissimi e una caduta iniziale ha spaccato subito il gruppo dei migliori.

Questa caduta ha sicuramente influenzato poi le dinamiche di gara, costringendo moltissimi favoriti della vigilia a rincorrere la testa della corsa, obbligandoli a spendere energie preziose.

Inoltre le severe pendenze delle salite hanno costretto i biker ad un notevole sforzo e le impegnative discese non hanno permesso di recuperare.

Dopo una gara tiratissima si presentava agli ultimi chilometri un terzetto con Avancini, Gaysmayr e Paez: il brasiliano Henrique Avancini con una lunghissima volata si è laureato campione del Mondo marathon.

Colpo di scena: un atleta di cross country vince una gara così lunga e dura. Come è possibile??

A dir la verità non solo Avancini si è classificato in mezzo ai migliori atleti delle lunghe distanze, ma anche lo svizzero Mathias Fluckiger ha concluso al 4° posto dopo una volata “un po’ al limite” con il nostro Samuele Porro.

Non dimentichiamoci però che già nel 2014 il ceco Jarosav Kulhavy vinse un mondiale marathon…

Noi di S&H PROGRAM TRAINING vi abbiamo sempre parlato di personalizzazione, specificità e individualità negli allenamenti. Moltissimi appassionati ci hanno infatti riempito di domande soprattutto riguardanti le enormi differenze che ci sono tra le discipline della MTB e quale fosse la spiegazione per la vittoria di questo outsider.

Vorrei innanzitutto sottolineare che Avancini e Fluckiger sono due atleti di altissimo livello, con grandi risultati alle spalle e che nell’ultimo anno hanno dimostrato una crescita davvero importante.

I due poi in passato hanno affrontato gare Marathon e anche gare a tappe: il brasiliano nell’ultima Cape Epic ha tenuto per giorni la maglia di leader della classifica generale in coppia con il compagno Fumic.

Sicuramente una gara così impegnativa e dura come la Cape Epic ha obbligato Avancini a svolgere un’ottima preparazione invernale che prevedeva anche lunghe uscite e probabilmente anche allenamenti che simulavano mini corse a tappe.

Tutto ciò ha permesso all’atleta verde-oro di costruire una solida base aerobica che ha mantenuto comunque durante tutta la stagione; anche se crosscountrysti ricordiamoci che questi sono atleti che svolgono moltissime ore di allenamento settimanali.

Vorrei sottolineare poi un altro aspetto importante: ci sono lavori ad alta intensità (tipici dei crosscountrysti) che portano anche numerosi adattamenti al sistema aerobico.

Fare allenamenti di QUALITA’ è fondamentale anche per chi fa gare lunghe… non basta fare FONDO LUNGO-MEDIO per essere competitivi.

Quello che risalta di più è la grande differenza a livello di composizione corporea tra atleti marathon e atleti cross country.

L’atleta marathon ha una corporatura solitamente molto simile ad uno stradista: fisico magro e asciutto con una muscolatura degli arti superiori molto esile.

Avancini e molti altri alteti da XC presentano una parte del corpo muscolosa e delle gambe ipertrofiche. Sinonimo che l’allenamento in palestra è una parte davvero importante nella programmazione di un biker.

Vogliamo fare una provocazione: siamo sicuri che l’allenamento in palestra sia solamente una parte accessoria della preparazione atletica di un biker??? Ha davvero senso far svolgere sedute di allenamento a secco solo d’inverno??

Più volte S&H PROGRAM TRAINING ha sostenuto che l’allenamento in palestra è davvero fondamentale per trasformare un ciclista forte in un ATLETA con la A maiuscola.

La strategia di gara ha poi aiutato Avancini a vincere la gara: sapeva di perdere tempo dagli scalatori puri nelle ripide salite, ma era altrettanto consapevole di recuperare terreno nelle tecniche discese.

Il brasiliano ha gestito le situazioni di gara in maniera molto lucida (vedi episodio della salita in cui è sceso a piedi) , il tutto condito poi da una condizione fisica strepitosa che gli ha permesso di avere ancora watt da sprigionare negli ultimi km.

Lo sport è una scienza esatta: più dai e più ottieni! Con pochissime eccezioni, quelle si chiamano CAMPIONI!!!

Henrique Avancini e Annika Langvad

Atleti che gareggiano a questo livello sono da considerarsi campioni: Avancini è uno di questi, capace di cogliere un quarto posto al mondiale Xc e diventare poi campione del Mondo Marathon.

Ci sono atleti capaci di saltare da una disciplina all’altra ed essere competitivi in tutto (vedi Van der Poel), cosa che per la maggior parte delle persone sembra impossibile.

Ai numerosi appassionati consigliamo di ammirare questi grandi campioni e magari prendendo anche esempio da alcuni di questi che non si focalizzano solo una disciplina ma che fanno della MULTIDISCIPLINARIETA’ la loro arma vincente.

Se volete approfondire l’argomento scrivete a: shprogramtraining@gmail.com

(Giovanni Gilberti)

 

Fonte: Solobike.it