SH Program Training: resoconto mondiale XCO…

Mai come quest’anno settembre è il mese dei mondiali. Cross country, marathon e campionato del mondo su strada tutti racchiusi in un mese.

Senza dubbio è l’appuntamento che ogni ciclista professionista prepara, perché diciamolo, indossare quella maglia arcobaleno un anno intero è la soddisfazione più grande per un atleta.

Ogni appassionato aspettava con ansia la grande sfida del Cross Country a Lenzerheide, dove il padrone di casa Nino Schurter veniva considerato il grande favorito della vigilia.

L’Italia si presentava con una squadra agguerrita che presentava Gery Kerschbaumer come il grande rivale del campione svizzero.

La gara è stata fantastica: c’è stato un duello intensissimo che vedeva appaiati Schurter e Kerschbaumer fino all’ultimo giro.

Nessuno dei due è riuscito a fare la differenza nelle tornate precedenti: solo su un tratto in contropendenza pieno di radici l’atleta elvetico è riuscito a guadagnare quei secondi necessari ad arrivare con le braccia alzate davanti al proprio pubblico.

Ancora Schurter, sempre e solo Schurter…

L’atleta svizzero sembra imbattibile, capace ogni stagione di prefissarsi degli obbiettivi e conquistarli con imbarazzante facilità.

Questa volta però non è stata una stagione dominata dall’inizio alla fine come nel 2017:

prima Samuel Gaze in Sudafrica, poi il nostro Gery sono riusciti a vincere una prova di Coppa del Mondo.

Vorrei soffermarmi proprio sul nostro atleta, Kerschbaumer.

Tutti hanno sempre affermato che l’atleta bolzanino avesse grandi potenzialità ed un grande talento. Non si vince un campionato del mondo da Junior e Under 23 per caso…

Negli anni precedenti però sembrava che avesse perduto tutto il suo potenziale.

C’è chi affermava che volesse addirittura smettere di andare in bici.

Fortunatamente per il movimento italiano, Gery si è presentato al via della stagione più agguerrito che mai, sicuro di confermare le buone cose che aveva fatto vedere l’anno passato. E c’è riuscito alla grande, rivincendo il campionato italiano a Pila e vincendo una prova di Coppa del Mondo.

Tanti amici di Solobike.it ci hanno posto questa domanda e come facciamo sempre proviamo a dare una risposta.

Ma quali possono essere le cause del black out che Kerschbaumer ha avuto nelle passati stagioni???

Innanzitutto parliamo di un ragazzo classe 1991, in piena forza che fin da piccolo ha fatto vedere grandi cose.

Dotato di un talento innato, nel 2009 si è laureato campione del mondo Junior e campione del mondo U23 nel 2013.

Il passaggio dalla categoria Under 23 alla categoria Elite non è per nulla facile.

Riconfermarsi a certi livelli è molto complicato: il talento non basta più e le pressioni

troppo spesso prendono il sopravvento.
I cattivi risultati poi non aiutano certamente un atleta: quando si perde la fiducia in se stessi i risultati non arrivano.

Noi di Sport&Health Program Training riteniamo che motivazione e fiducia debbano essere le prime qualità per un biker.

L’alimentazione, gli allenamenti, il riposo sono fattori importanti per uno sportivo ma senza dubbio la mente è la sua arma vincente.

Noi appassionati e addetti ai lavori siamo estremamente contenti che Gery sia tornato più forte che mai, in grado di battagliare con Schurter.

Il movimento MTB italiano è tornato ai livelli che merita: i fratelli Braidot sono ormai una certezza a livello mondiale mentre Bertolini e Colledani stanno crescendo sotto la guida dei grandi maestri Tiberi e Fontana.

E i giovani… c’è ne sono moltissimi tra gli allievi e gli junior che vanno molto forte.

Marika Tovo ha conquistato una splendida medaglia di Bronzo tra le U23, confermando le

aspettative che tutti avevano.

L’Italia della Mtb c’è ed è forte.. diamo tempo ai giovani di crescere.

Vi anticipiamo che nel prossimo articolo parleremo del mondiale marathon e di come Avancini sia riuscito a vincere…

Se volete approfondire l’argomento scrivete a : shprogramtraining@gmail.com

(Giovanni Gilberti)

Fonte: Solobike.it