Il primo test sul percorso della 3Epic Mondiale, porta la firma dell’olimpionica Gunn Rita Dahle

La dieci volte iridata della mountain bike nonchè oro olimpico ad Atene 2004, è arrivata venerdì scorso da Stavanger (Norvegia) ad Auronzo di Cadore, per testare il percorso che il 15 settembre 2018 assegnerà la maglia iridata di specialità. Il primo mondiale Marathon si è svolto nel 2003 a Lugano vinto da Thomas Frischknecht, questo è il quarto in Italia (Villabassa 2008, Montebelluna 2011, Val Gardena 2015). Non dimentichiamoci che per il Team organizzatore Pedali di Marca è il secondo mondiale dopo quello, appunto, del 2011 di Montebelluna. Nel 2004 vinse l’italiano Massimo De Bertolis e, ad oggi, rimane l’unico oro italiano in questa specialità. Gunn Rita ne ha vinti ben sei, l’ultimo nel 2015. I detentori della maglia iridata sono l’austriaco Alban Lakata e la tedesca Annika Langvad.La campionessa norvegese Gunn-Rita Dahle Flesjå, sabato si è prestata ai fotografi, fan e operatori televisivi non trascurando il suo obiettivo: provare la 1a parte del percorso. E così è stato, accompagnata dai biker dello Spiquy Team del Comelico, con le e-bike, sabato ha provato il tratto Malon – Monte Agudo commentando: "Una salita corta e dura, giusta per me", poi Pian de Sera – discesa Pralongo – Somadida: "Tratto veloce che invita a spingere e dove è importante mantenere eventuali distacchi". Passando per Valbona e Misurina non ha potuto trattenere la sua sorpresa davanti a tanta bellezza, accentuata dagli spettacolari cromatismi autunnali del giallo ocra. Arrivata al Rifugio Auronzo, quando si è aperto uno squarcio nel cielo, chiuso dalle nuvole basse, e si sono intraviste le Tre Cime, Gunn Rita si è emozionata: "Non conoscevo le Tre Cime di Lavaredo ma ne avevo sentito parlare molto. Essere qui, di fronte a questo patrimonio dell’Umanità, è un grande onore".Il giorno dopo, nonostante l’incertezza del tempo che non lasciava presagire nulla di buono, Gunn Rita si è fatta trovare di buon’ora all’appuntamento fortemente intenzionata a provare tutta la 2a parte del percorso, anche con la pioggia: Torre del Diavolo, gli ultimi 20 metri li ha fatti a piedi, Col de Varda, farla due volte peserà nell’economia della gara, discesa Maraia-Somadida, bellissima, un vero paradiso per i biker. Per fortuna il tempo ha tenuto!La sua considerazione finale è stata: "Sarà una gara molto dura e mi chiedo quale possa essere il tempo del vincitore, oltre le 5 ore per le donne? Il percorso ha tutto ciò che serve: salite lunghe e pedalabili, salite ripide, discese tecniche, discese veloci, strade bianche, altitudine e paesaggi mozzafiato. C’è ben poco di facile in questo percorso! Penso che Alban Lakata possa essere uno dei grandi favoriti, e se gli specialisti del Cross Country decideranno di partecipare a questa sfida, potranno avere delle ottime probabilità perché il percorso è un lungo Cross Country. Tra le donne, Annika, Sabine e Jolanda saranno perfettamente in grado di competere per una medaglia su questo percorso così duro. Dovrò preparami molto bene!"