Allenarsi per la nuova stagione senza un preparatore atletico

La figura del preparatore atletico è entrare prepotentemente nel mondo sportivo amatoriale nell’ultimo decennio, offrendo un innalzamento del livello generale delle performance

Nell’articolo di oggi S&H PROGRAM TRAINING vuole aiutare tutti quei biker amatori che non avendo a disposizione un allenatore vogliono comunque allenarsi al meglio sfruttando il proprio tempo a disposizione nei migliori dei modi.

Partiamo da una valutazione oggettiva: gli atleti master italiani sono tra i più forti del mondo.

Infatti sul podio dei campionati mondiali ed europei troviamo molto spesso atleti che gareggiano nel nostro calendario nazionale. Tutto ciò vuol dire che il livello nelle nostre competizioni è molto elevato, non soltanto nelle categorie professionistiche ma anche tra gli amatori.

Non è raro infatti trovare ciclisti master nelle prime posizioni della classifica assoluta di alcune gare, lottando proprio con coloro che fanno della bici la propria professione.

Questo innalzamento di livello, ha obbligato tutti gli agonisti ad allenarsi ancora più costantemente ed intensamente. Alcuni di questi hanno deciso di affidarsi a dei preparatori atletici, altri invece hanno preferito gestirsi da soli utilizzando un approccio più “fai-da-te”.

Più volte nei nostri articoli abbiamo sottolineato quanto sia difficile auto-allenarsi: avere una valutazione esterna riduce al minimo il rischio di over-training, pianificando al meglio i microcicli di carico e scarico.

Chi si allena senza una programmazione infatti è più soggetto a sovrallenamento: molti atleti infatti si affidano ad un preparatore quando si sono accorti di aver superato quella sottile linea tra corretto carico e sovraccarico.

Cercheremo di dare oggi delle linee guida ai quegli atleti che si allenano senza un trainer per non incorrere in questo errore che potrebbe compromettere la vostra stagione agonistica.

RIPOSO: ogni atleta deve iniziare la preparazione invernale in una condizioni fisica ottimale.

Deve essere riposato e deve aver recuperato al 100% le fatiche della passata stagione agonistica.

TEST: è fondamentale per tutti gli atleti utilizzare le corrette zone di allenamento (FC-WATT) aggiornate alle attuali condizioni atletiche. E’ un grande errore quello di usare valori di qualche mese fa o addirittura di qualche anno fa. Esistono moltissimi protocolli di test sia indoor che outdoor che permettono all’atleta di autovalutarsi per aggiornare i propri valori.

-PROGRAMMAZIONE: sedetevi comodi, calendario delle gare alla mano e valutate quali gare volete fare.

Imponetevi poi delle settimane di carico-scarico: le tradizionali 3 settimane di carico e 1 di scarico sono qualcosa di semplice che vi aiuteranno moltissimo.

OBIETTIVI: ponetevi delle gare obiettivo. Ciò vi aiuterà ad organizzare i macrocicli di allenamento in vista del vostro obbiettivo.

-ATTIVITA’ ALTERNATIVE: inserite delle attività alternativa alla bicicletta nei primi mesi di preparazione.

Come prima cosa assicuratevi di non avere limitazioni o problemi fisici che vi impediscano di svolgere quel determinato sport alternativo.

Scegliete accuratamente quale: valutate le varie alternative e scegliete quella di cui possedete il gesto tecnico migliore. Se decidete di inserirci della corsa e sono tantissimi anni che non correte iniziate con parsimonia e progredite via via nelle settimane.

PROGRESSIONE DEI CARICHI: la condizione atletica deve crescere in maniera graduale.

L’atleta deve costruire una solida base su cui poi nei prossimi mesi dovrà inserirci allenamenti più duri e intensi.

Non abbiate fretta: non dovete affrettare i tempi, ragionando sul fatto che la stagione dura da marzo a ottobre.

-ASCOLTARSI: gestite le vostre sensazioni durante la settimana. Se vi allenate senza un programma specifico è fondamentale che ad ogni uscita in bici ascoltiate il vostro corpo.

Recuperate quando siete stanchi ed allenatevi quando vi sentite bene: è un concetto banale ma sempre da tenere in considerazione.

-ALLENATE I PUNTI DEBOLI: ogni atleta ha dei punti deboli e deve cercare ad ogni costo il modo per allenarli. Lavorare sui dettagli farà la differenza.

RIPOSO: concludiamo ancora sottolineando l’importanza del recupero.

La teoria della supercompensazione viene spesso tralasciata da molti, ma senza un corretto ripristino di energie non ci potrà essere un innalzamento delle prestazioni.

Avere una linea guida da seguire negli allenamenti è probabilmente molto più semplice per un atleta amatore che probabilmente non ha tutti gli strumenti per poter allenarsi autonomamente.

Quando parliamo di strumenti non intendiamo le classiche “tabelle”: per preparare una “tabella” non bisogna mica essere degli scienziati, ma solamente aver un minimo di conoscenza sulla teoria dell’allenamento.

Il lavoro principale del preparatore atletico è quello di valutare l’andamento della condizione atletica di un ciclista, intervenendo e modificando la situazione se c’è ne il bisogno.

E’ proprio questa la valutazione oggettiva di cui parlavamo: è realmente complicato auto-valutarsi avendo la capacità critica magari di cambiare il proprio programma di allenamento.

Qualche lettore sicuramente dirà che il nostro giudizio è di parte: chiaramente quello di preparatore atletico è il nostro lavoro, ma vorremmo che comprendeste l’importanza dell’affidarsi ad un valido professionista anche per l’allenamento.

Da ex ciclista amatoriale ho sempre avuto un mio allenatore da cui ho imparato moltissimo e con cui ho ancora tutt’oggi ho un ottimo rapporto. Probabilmente negli ultimi anni nei avrei potuto fare anche a meno…. Ma avere una persona con cui confrontarsi e con cui poter parlare quando le cose non vanno bene mi ha permesso di crescere non solo come sportivo, ma anche come persona.

Affidarsi ad un professionista che si occupa di preparazioni atletiche è molto di più di farsi mandare qualche tabella…. Ricordatevelo!!!

Se volete approfondire l’argomento visitate: www.shprogram.it

Giovanni Gilberti

Fonte: Solobike.it