Training autogeno: esercizi di concentrazione passiva per l’atleta

Il Training autogeno è una tecnica di rilassamento ideata da Johannes H. Schultz, neurologo e psichiatra nel lontano 1932.
Attraverso una serie di esercizi di autodistensione questa tecnica produce delle REALI modificazioni nel corpo e nella mente al fine di promuovere una diffusa e profonda sensazione di rilassamento.
Per i suoi effetti benefici è attualmente molto utilizzata anche in ambito sportivo: negli atleti più ansiosi o stressati contribuisce a COMPENSARE l’eventuale riduzione di sonno, la gestione delle emozioni e la concentrazione nei momenti decisivi della prestazione.
Si definisce “Training” perché l’apprendimento di questa tecnica dev’essere GRADUALE: sono infatti necessarie 6 SEDUTE d’allenamento con lo psicologo dello sport per apprendere la sequenza di esercizi. È altrettanto fondamentale la pratica quotidiana del training per godere appieno dei benefici della tecnica del dott. Schultz.
Con la pratica del Training Autogeno l’atleta assisterà al realizzarsi di spontanee modificazioni corporee (per il principio dell’Ideoplasia = il pensiero riesce a mobilitare il sistema neurovegetativo nella sua dimensione parasimpatica) con effetti sul tono muscolare, sulla funzionalità vascolare, dell’attività organica, dell’equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza. Il rilassamento profondo del corpo si tradurrà in distensione anche mentale. 
La tecnica. Il TA si compone di più esercizi:

Esercizio della Calma. Ogni tecnica di rilassamento inizia con una regolazione del ritmo respiratorio che dovrà diventare calmo, lento e regolare.
Esercizio della Pesantezza il cui obiettivo è raggiungere una distensione della muscolatura scheletrica a cui corrisponde una distensione anche mentale. La sensazione di pesantezza sperimentata dall’atleta deriva da un rilasciamento muscolare profondo che va al di sotto anche del tono normale dei muscoli in situazioni di riposo.
Esercizio del Calore che va ad agire sull’apparato cardiocircolatorio provocando una dilatazione periferica dei capillari che consente un miglior ricambio energetico. Durante l’esecuzione dell’esercizio la temperatura cutanea può aumentare fino a 7,5°  mentre la temperatura interna diminuisce e la pressione arteriosa si abbassa.
L’Esercizio del cuore va ad agire sulla funzionalità cardiaca.
L’Esercizio del respiro agisce sull’apparato respiratorio. Durante questo esercizio il ritmo respiratorio si avvicina a quello che accompagna il sonno fisiologico.
L’Esercizio del plesso solare agisce sugli organi dell’addome apportando una diffusa sensazione di calore. Il plesso solare è una struttura nervosa situata al di sotto del diaframma che si collega a numerosi organi interni quali stomaco, intestino, fegato… Agire sul plesso solare significa distendere gli organi collegati al plesso solare migliorandone la funzionalità.
L’Esercizio della Fronte Fresca agisce a livello cerebrale, provocando una vasocostrizione che si traduce in una sensazione di fronte fresca.

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Dott.ssa Claudia Maffi