SH Program Training: VO2max

Quante volte abbiamo sentito parlare di VO2max??? Quanto spesso abbiamo discusso con gli amici, con cui abitualmente ci alleniamo, di valori e tra questi è spuntato il nome di massimo consumo d’ossigeno??

Oggi noi di SPORT & HEALTH PROGRAM TRAINING proveremo a spiegarvi cosa significa VO2max e come possiamo allenarlo.

La massima capacità aerobica, misurabile durante un’attività sportiva, non è nient’altro che la massima quantità di ossigeno che può essere utilizzata nell’unità di tempo da un atleta.

Viene espressa in massimo volume di ossigeno consumato per minuto (VO2max).

Il massimo consumo d’ossigeno è quella misura globale ed integrata della massima intensità di sforzo che un atleta può mantenere per un periodo abbastanza lungo.

Teoricamente una persona che ha un VO2max maggiore potrà tollerare un’intensità elevata per tempi maggiori rispetto ad una che ne ha un valore minore.

Mi piace definire il VO2max un po’ come la cilindrata del motore di un’atleta.

Infatti il VO2max è strettamente legato al fattore genetico: i campioni nascono con qualcosa in più degli altri.

Fortunatamente però possiamo anche migliorare il nostro VO2max: la ricerca scientifica ci dice che possiamo migliorarlo di un 10-20% se allenato con corretti protocolli.

Per poter conoscere il nostro valore di massimo consumo d’ossigeno dobbiamo sottoporci ad un test incrementale in laboratorio, nel quale viene misurata la saturazione di ossigeno fino a giungere alla massima intensità che ci porterà ad esaurimento.

Il VO2max viene definito come il prodotto tra: FREQUENZA CARDIACA x GITTATA SISTOLICA x DIFFERENZA ARTERO-VENOSA.

Il parametro più importante che influenza maggiormente il VO2max è la differenza artero-venosa: essa rappresenta la capacità che hanno i muscoli di captare ossigeno che passa nel sangue,.

Questa capacità è influenzata oltre che dalla genetica anche dall’allenamento e dipende da fattori come: la ventilazione polmonare, la densità del letto capillare, il trasporto dell’ossigeno da parte dei globuli rossi, la composizione delle fibre muscolari ed l’efficienza dei mitocondri.

Il VO2max è espresso in millilitri di ossigeno per kilo di peso corporeo per ogni minuto (ml/kg/min).

La letteratura scientifica ci indica, come valore di VO2max di un atleta professionista, 70-80 ml/kg/min. Ci sono però atleti (ad es. nello sci di fondo) che arrivano ad un valore vicino ai 95.

Il VO2max è un valore sport- specifico quindi allenabile esclusivamente con l’attività che poi svolgeremo durante le competizioni.

Ma è così importante allenare il VO2max???

Non è importante, è fondamentale…

Pensate a quante volte durante una gara affrontiamo salite alla massima intensità…

Proprio per questo motivo dobbiamo allenarci per mantenere un’intensità alta per un tempo maggiore.

Dobbiamo sapere che l’intensità del VO2max non può essere mantenuta all’infinito, ma riusciamo a gestirla all’incirca per massimo 10 minuti, prima poi di essere costretti a diminuire la veemenza del nostro sforzo.

Allenarsi ad un’intensità così elevata richiede un grado di preparazione già buona: ricordiamoci che   per costruire un’ottima condizione fisica dobbiamo prima passare da un allenamento base ad un’intensità medio-bassa.

Per allenare il VO2max ci sono protocolli ben definiti: nei passati articolo avevamo parlato di H.I.I.T. come metodo di allenamento finalizzato al miglioramento della potenza aerobica.

L’INTERVAL TRAINING è forse tra i protocolli più conosciuti: si tratta di un allenamento che alterna intervalli di sforzo ad alta intensità (dai 20” al 1′) ad intervalli di recupero.

Affidarsi ad un preparatore atletico vi semplifica nettamente la vita, soprattutto per essere sicuri di scegliere il momento migliore durante la stagione per allenare questo fondamentale caratteristica fisica.

La preparazione atletica ha mille sfaccettature: solo se riusciamo a lavorare su ogni aspetto della nostra condizione atletica potremmo diventare un atleta di alto livello.

Se volete approfondire l’argomento scrivete a: shprogramtraining@gmail.com

(Giovanni Gilberti)

 

Fonte: Solobike.it