Pidcock e Ferrand Prevot: il Dogma di Glasgow

Con le prove regine della categoria Elite si sono chiusi a Glasgow i mondiali per quanto riguarda l’XCO. Due gare che hanno visto il successo di atleti Ineos, in sella alle nuove Pinarello Dogma HC Hard Tail.

L’ultima prova ad andare in scena è stata quella degli uomini, molto attesa anche in seguito alle polemiche dopo la decisione presa dall’UCI di far partire in 5^ fila MVdP e altri probabili protagonisti. In realtà gran parte della polemica si è chiusa già nello start loop, con Van der Poel che s è ritirato in seguito ad una banale caduta in curva.

La quiete n testa al gruppo è durata poco, con Alan Hatherly che ha acceso la corsa, con un attacco che ha spaccato la corsa. Insieme al sudafricano rimanevano Schurter e Sarrou, anche se ben presto anche il francese ha perso contatto da compagni di fuga. In testa però rimanevano comunque in 3, perchè dalle retrovie, dopo una bella rimonta, rientrava Tom Pidcock. Il campione olimpico, raggiunti i fuggitivi, ha prima preso fiato e poi attaccato con decisione. Hatherly è stato il primo a staccarsi, ma anche super N1NO ha dovuto alzare bandiera bianca.

Gli ultimi due giri sono stati vissuti tra la paura di Pidcock di rimanere a piedi (per un problema al cambio) e il grande “ritorno” di Sam Gaze, che via via superava tutti e riprendeva Schurter. Il neozelandese, on-fire, staccava il campione uscente e ad un certo momento sembrava anche poter rientrare sul britannco.

Tom Pidcock però resisteva e dopo l’oro olimpico andava a conquistare, nella sua Scozia, la maglia di Campione del Mondo. Gaze chiudeva con l’argento, mentre MR. MTB Nino Schurter era comunque li, sempre tra i primi, anche se questa volta doveva accontentarsi del bronzo. Per un 37enne e visto il livello dei rivali comunque è un risultato da incorniciare.

Primo dei delusi Victor Koretzki, che col gesto dell’ombrello chiudeva 4°, davanti a Dascalu, Hatherly e Luca Braidot. Top30 per gli altri azzurri con Daniele Braidot 20°, Juri Zanotti 25° e Nadir Colledani 28°.

La gara donne, andata in scena precedentemente, non aveva storia. Oggi l’atleta più forte (ma ormai non è una novità) era Pauline Ferrand Prevot, che non ha lasciato spazio alle rivali e dopo aver ripreso il tentativo della Lecomte, ha allungato senza ulteriori possibilità per le altre. La Ferrand Prevot si è involata verso l’ennesima meritata maglia iridata, per la doppietta XCO-XCC.

Picture by Thomas Maheux/SWpix.com –

Alle sue spalle Loana Lecomte ha faticato, ma è riuscita a resistere e a conquistare una medaglia d’argento. Bella la lotta per il bronzo, che alla fine, tra due giovani, ha visto prevalere Puck Pieterse (lei che Under 23) su Mona Mitterwallner. Anche in questa gara per l’Italia è arrivato un 7° posto, grazie alla buona prestazione di Martina Berta. Poi 20^ Greta Seiwald, 26^ Chiara Teocchi e 36^ Giada Specia.

(Max Alloi)

Fonte: solobike.it

Pj. UCI MTB