Francia campione del mondo Team Relay, non senza polemiche il “legno” per l’Italia

Si è da poco conclusa la prima gara dei Mondiali a Daolasa di Comezzadura, in Val di Sole, con la vittoria della Francia nel Team Relay, dove l’Italia partiva con i favori del pronostico. Solo un 4° posto per la nostra formazione e, dall’analisi di molti tecnici presenti, alcune responsabilità, su quella che possiamo definire una delusione, sarebbero emerse

Era forse la gara più attesa per la nostra nazionale, reduce dal bel successo ai recentissimi campionati europei. I presupposti per fare bene c’erano tutti e anche le altre nazioni ci davano per favoriti, viste anche le scelte di molte di loro di non schierare in questa prova gli atleti di punta. Purtroppo, come sappiamo, qualcosa non è andato per il verso giusto.

Al via Luca Braidot ha fatto il suo, andando a vincere la frazione precedendo Stati Uniti e Svizzera. In seconda frazione veniva schierato Marco Betteo, Junior al primo anno, indubbiamente uno dei giovani più promettenti sul territorio nazionale, al suo esordio in questa specialità in maglia azzurra. Marco parte forte, forse troppo, preso dall’euforia. Il fuorigiri iniziale gli è fatale, andando a pagare un ritardo di 1’23” dalla testa, chiudendo la frazione in ottava posizione. Nulla hanno potuto gli altri quattro alfieri azzurri per ricucire il buco. Martina Berta, Sara Cortinovis, Marika Tovo e Juri Zanotti, hanno fatto il loro egregiamente, ma il podio era ormai sfumato, il recupero ha consentito solo di agguantare un deludente quarto posto, dietro a Francia, Stati Uniti e Germania.

Da un’analisi a caldo, confrontandoci anche con i tecnici presenti sul percorso, la seconda frazione ci è stata fatale. L’incolpevole Marco Betteo è stato buttato nella mischia all’ultimo momento e ha pagato cara la sua inesperienza, pur dando il massimo.

Le domande che in molti ci siamo posti sono le seguenti: “Perchè schierare Betteo al posto di Agostinacchio, che aveva gestito bene la sua frazione al recente europeo?” e “La decisione di far fare esperienza a un giovane, meritevolissimo ma non testato in eventi di questo livello, andava presa proprio alla vigilia dell’evento più importante della stagione?

Aldo Zanardi

Fonte: Solobike.it