Quale sarà il futuro del Fuoristrada? Per tutelarlo sta nascendo il progetto ACOFI

In questo periodo particolare, la nostra società sta vivendo cambiamenti forse epocali. Anche lo sport ne è coinvolto, quale sarà il futuro del Fuoristrada italiano? Per tutelarne gli interessi sta nascendo l’ACOFI

Il terremoto sociale ed economico, generato dall’epidemia di Covid-19, sta sconvolgendo tutte le nostre abitudini sociali e anche il futuro è incerto. Quando e come potremo tornare a praticare attività sportiva e competizioni? Se a livello amatoriale questo comporta solo un cambiamento di abitudini, per i “professionisti” il problema è più complesso. Questa stagione, che a poco a poco volge verso un completo azzeramento, sta creando non pochi problemi ai team agonistici italiani. Compensi, sponsorizzazioni, contratti per il futuro, tutte cose in forse, per le quali dovranno essere date delle risposte a breve, altrimenti il rischio sarebbe quello di cancellare completamente tutto. Questo comporterebbe un effetto a cascata. Gli organizzatori delle competizioni, soprattutto quelle di alto livello, senza le categorie Elite e Under23 perderebbero interesse mediatico, con un conseguente disinteresse da parte degli sponsor.

Proprio questo difficile momento ha spinto i maggiori rappresentanti del settore Fuoristrada a riunirsi per trovare e proporre soluzioni atte a salvaguardare, e possibilmente far crescere, questo settore del ciclismo, che ricordiamo coinvolgere decine di migliaia di appassionati in tutta Italia, con tutto il volano economico generato di conseguenza. Le società del Fuoristrata annoverano un numero elevatissimo di tesserati, prevalentemente affiliati alla FCI, contrariamente al settore cicloamatoriale della strada, dove prevalgono altri enti.

Tutto questo ha portato alla proposta di fondare l’ACOFI (Associazione Ciclisti Organizzatori Fuoristrada Italiani), i cui membri rappresenteranno i vari settori del Fuoristrada italiano. Ne faranno parte Team Manager, atleti, organizzatori di eventi, Presidenti di società (agonistiche, amatoriali e del il settore giovanile), formando un consiglio direttivo che si farà da portavoce e promotore di iniziative finalizzate alla crescita globale del settore.

Nelle prime riunioni Skype, tra il gruppo dei fondatori, sono già emersi molti argomenti da affrontare ed è stato incaricato Massimo Debertolis con il ruolo Presidente ad interim.

Da tempo sentivamo l’esigenza di fare qualcosa di più per il settore Fuoristrada, troppe volte bistrattato.” Queste le prime parole di Massimo Debertolis nel ruolo di Presidente ACOFI, che ha poi proseguito; “Il movimento e l’indotto creato dal nostro settore pensiamo meriti maggior rispetto e considerazione, da parte di tutti gli organi competenti e dai media nazionali che, a parte quelli di settore, non offrono il giusto ritorno mediatico, cosa che ci permetterebbe di attrarre sponsor extrasettore, consentendo un livellamento verso l’alto di una branca del ciclismo troppe volte affidato solamente all’impegno e ai sacrifici di veri appassionati. A breve ci costituiremo in una società che si farà promotrice di iniziative finalizzate allo scopo suddetto. Il nostro primo obiettivo sarà quello di trovare e proporre soluzioni atte a far ripartire il movimento che, come molti altri, rischia un tracollo, con la conseguente perdita di una buona parte delle società che operano nel settore.

A nostro avviso questa importante iniziativa rappresenta una svolta verso una maggiore qualificazione dell’intero settore. Nel fuoristrada, allo stato attuale delle cose, non è più sufficiente, a differenza del passato, la semplice e pura passione.

A breve conosceremo le prime proposte dell’ ACOFI e il suo completo organigramma.

Ricordiamoci che sport non vuol dire solo calcio, ciclismo su strada o pista, che sembrano gli unici a creare preoccupazioni per ripresa e proseguimento….

Aldo Zanardi

Fonte: Solobike.it