Nicola Casadei e Laura Rossin conquistano il titolo di Campioni Superenduro tra gli stretti boschi di Priero

Si è conclusa a Priero il Superenduro 2018, una decima edizione che conferma il circuito ai vertici del panorama internazionale delle competizioni Enduro in mountain bike con sfide di altissimo livello e partecipazione di atleti da tutto il mondo nelle migliori location italiane.

Il terreno di Gara
Priero è enduro e divertimento in mountain bike allo stato puro. Ogni località che abbiamo incontrato ha le proprie caratteristiche e quelle che contraddistinguono i trail di questo angolo di Piemonte sono evidenti. La morbidezza delle linee, l’assenza di sezioni troppo tecniche, i continui tratti da rilanciare con la bici che corre e scorre veloce, fanno di Priero certamente una delle patrie del flow italiano.
Durante il weekend, dopo le intense piogge di Venerdì notte, il terreno è andato via via asciugandosi arrivando nella giornata di gara con un grip ottimale che ha permesso a tutti i rider di spingere, guidare puliti e di trovare il proprio ritmo in una gara tutt’altro che priva di insidie.
Dal punto di vista organizzativo Priero ha poco da invidiare alle grandi località con l’aggiunta di un’atmosfera amichevole e accogliente. Lo staff locale della As Priero è ben rodato e abituato a manifestazioni sportive, la comunità mastica enduro e crede in questa disciplina ormai da anni e l’esclusivo rapporto con i numerosi enduristi in moto garantisce un supporto più unico che raro. Il risultato è stato un evento di qualificazione Enduro World Series con i fiocchi e una gara entusiasmante.

La competizione
L’assenza di particolari difficoltà tecniche ha dato vita a battaglie serratissime con i rider schiacciati in pochissimi secondi, talvolta solo dei decimi. Questo si è tradotto in una costante tensione anche mentale, abbinata ad una ricerca di precisione e cura di ogni dettaglio meccanico e di guida davvero senza precedenti.
Come da prognostico con il passaggio di Superenduro alle categorie federali sono diversi i volti nuovi che conquistano i titoli di categoria.
Tra gli agonisti uomini Nicola Casadei (Team CMC Cycling Experience) vince la gara e si aggiudica anche il Titolo di nuovo Campione Superenduro 2018 dopo una stagione da incorniciare con tre primi posti su quattro gare. Secondo di stagione chiude Alex Lupato (Team Trek Cingolani) e terzo Matteo Berta (Team Dsb Comes Fristads Airoh Ion).
Nicola Casadei ha vinto oggi quattro Prove Speciali su sei. Una va a Mirko Vendemmia (Team CMC Cycling Experience), certamente uno dei rider da tenere maggiormente sott’occhio nel 2019, mentre un’altra va a Marcello Pesenti (Team Dsb Comes Fristads Airoh Ion) che a causa di una rottura non riesce a capitalizzare l’ottima prestazione.
Nelle donne è Laura Rossin (Soul Cycles Racing Team) a vincere la gara, confermando anche il Titolo di Campione Superenduro 2018 già in casa dall’anno precedente. Seconda in campionato e in costante crescita la livignasca Jessica Bormolini (GB Rifar Team), mentre terza chiude Rae Morrison (Giant-Liv Factory Off Road).
Nelle categoria Giovani, numerosissima oggi qui a Priero con ben 40 partenti, è battaglia interna al Team Ancillotti con Andrea Garella che vince gara e Titolo sul compagno di squadra Francesco Mazzoni oggi secondo.
Nella Giovanile Femminile Sophie Riva (A.S.D. Orange Bike Team) vince la gara, mentre il Titolo di Campione Superenduro va a Giulia Amone (Bikegarage Speedwheel-Sv Focus Mgo).
Nella Categoria Amatori Maschile vince gara e Titolo di Campione Giacomo Dodino (Giant Bicycles Italy), mentre nelle donne a portarsi a casa il Titolo è Irene Savelli (Team Dsb Comes Fristads Airoh Ion), oggi seconda dietro una sempre veloce Louise Paulin.
Tra le squadre il Team più forte del 2018 è il Team Ancillotti, che continua a puntare su una squadra giovane piena di talentuosi rider che anno dopo anno crescono di statura e non solo, con i consigli di Tomaso Ancillotti e di compagni di squadra più esperti come Michel Angelini e Fabio di Renzo.
Nella Campionato Superenduro Ebike è Alessandro Bonarotti (Bikegarage Speedwheel-Sv Focus Mgo) a vincere il Titolo, mentre la gara di Priero va al compagno di team Mattia Folchi. 

Le dichiarazioni
Nicol Casadei, team CMC Cycling Experience: “La gara qui di Priero per me forse è stata la più difficile. Apparentemente facile ha invece richiesto grande costanza di concentrazione. Ogni minimo errore qui si pagava caro. Vincere è sempre bello, portarsi a casa il Titolo ancora di più e con un campionato così completo e vario la soddisfazione è davvero tanta”.

Laura Rossin, Soul Cycles Racing Team: “Ho sempre partecipato a tutte le edizioni qui a Priero. La location mi piace e i trail veloci si sposano bene con le mie caratteristiche. Ad inizio stagione non pensavo di riuscire a riconfermare il Titolo, ma con il passare delle gare mi sentivo sempre meglio e qui a Priero sono venuta con l’intenzione di spingere al massimo”.

La curiosità
Marcello Pesenti (Team Dsb Comes Fristads Airoh Ion) alle prese con una stagione difficile rientra in gara qui a Priero ed è subito veloce. In PS1 è terzo a 2.12 sec da Nicola Casadei e dietro solo ad un indiavolato Denny Lupato. Vince PS2 con il tempo di 3.34.20 min e guadagna così secondi preziosi. Ha tutte le carte in regola per essere l’outsider di giornata.
In PS3 però accade l’imprevisto, stallona e costretto a girare sul cerchio perdendo diversi minuti, posizioni e la speranza di poter fare bene. Il morale va a terra, il nervosismo sale alle stelle e la concentrazione svanisce.
Alla fine della speciale è 43esimo con oltre 3 minuti di svantaggio sulla testa della corsa che fino a pochi istanti prima lo vedeva tra i protagonisti.
È il momento del controllo orario e del rientro in paddock e li succede qualcosa. Il dispiacere si trasforma in rabbia agonistica e la delusione in determinazione. Marcello è nuovamente terzo in PS4, quinto in PS5 e nuovamente primo in PS6 (ripetizione di PS2) e nonostante la stanchezza addirittura con un tempo decisamente inferiore (3.28.04 min) del precedente passaggio.
Questo avvenimento mette in luce uno degli aspetti più belli dello sport dove mollare è vietatissimo e dove anche quello che a prima vista ci può sembrare come una disfatta in realtà ha molto da insegnare e spinge ogni atleta ad andare avanti e migliorare. Se in PS6 è andato così forte quanto margine aveva Marcello anche nelle altre prove? Che risultato avrebbe potuto ottenere senza l’errore? E’ possibile scoprirlo solo continuando a correre sfruttando ogni situazione per accrescere la propria esperienza che assieme all’allenamento può portare ai risultati attesi.

Ci vediamo al Superenduro 2019

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