Loic Bruni è (ancora) campione del mondo DH

Terzo successo iridato per il ventiquattrenne francese, conquistato in una gara giocata sul filo dei decimi di secondo.

Si sapeva che quest’anno la finale del campionato mondiale di downhill avrebbe regalato spettacolo. Più che altro, perchè la stagione non ha mai visto un netto dominatore rispetto agli avversari, presupponendo quindi una gara molto aperta. Ma se c’era una persona che aveva una piccola chance in più degli altri, quello era Loic Bruni.

Ancora folto il pubblico assiepato sul tracciato svizzero, per seguire l’ultima giornata di gare. Previsione degli organizzatori smentite, e quasi raddoppiate poichè, in attesa dei numeri ufficiali, delle 30’000 entrate previste ne sono risultate circa 50’000 distribuite nella settimana iridata, col picco del sabato pomeriggio per seguire l’idolo locale Nino Schurter.

Un cielo blu ha accolto tutti quanti domenica, per la festa finale dedicata agli specialisti della discesa. Come si diceva, la stagione non ha fornito elementi sufficienti per rivolgere con chiarezza i pronostici verso un atleta in particolare, visti i successi di cinque diversi piloti su sette prove disputate, e con diverse sorprese.

Chi rimane per un po’ seduto comodamente sull’hot seat è il sudafricano Greg Minnaar. Fuori per infortuni, durante la stagione non ha raccolto molto, ma figurava di diritto tra i papabili per la vittoria finale. Lui che conquistò la sua prima medaglia ai mondiali a Vail nel 2001, e si impose poi due anni dopo a Lugano. Ma in questi 15 anni, oltre ad ulteriori due maglie iridate, ha fatto man bassa di vittorie e trofei.

Ma Martin Maes riesce a battere il suo tempo: il belga viene dall’enduro, e ha stupito tutti con la sua vittoria in Coppa del Mondo a La Bresse, c’era pertanto molta attesa e curiosità attorno alla sua prova. La sua run rimane la migliore per molto tempo: qualcuno si avvicina, qualcuno fa meglio di lui in alcune sezioni del tracciato, ma alla fine è solamente Loic Bruni che riesce a precederlo di circa due decimi di secondo.

Il suo connazionale Loris Vergier è dietro, così come il britannico ex iridato Danny Hart che però si insinua in terza posizione, mentre l’australiano Troy Brosnan e il vincitore della Coppa del Mondo 2018, il francese Amaury Pierron, non riescono ad impensierirlo.

Podio finale quindi composto da Bruni, Maes, e Hart. Gli italiani chiudono al 34mo posto con Johannes Von Klebelsberg, al 50mo con Loris Revelli e al 52mo con Francesco Colombo.

Tra gli Junior, la vittoria è andata al britannico Kade Edwards davanti all’australiano Kye A’hern e al canadese Elliot Jamieson. Giacomo Masiero è sesto, Hannes Alber 23mo, Stefano Introzzi 35mo.

(AB)

Ph. Max Alloi – Solobike.it