Lecomte-Koretzky, ad Albstadt arriva la (giovane) tempesta francese

Che bella l’aria di Coppa. Certo manca ancora il pubblico, ma già vedere gli atleti darsi battaglia, su uno dei tracciati più spettacolari di Coppa, non può che darci un segnale di positività e speranza. Ad Albstadt è stato spettacolo, con tanti giovani protagonisti, ma coi soliti “noti” ancora li protagonisti.

Nella gara donne c’è stata la prova di forza della giovanissima Loana Lecomte, che già protagonista lo scorso anno, si è trovata a dominare fin dalle prime battute. La transalpina ha preso subito un bel margine e non ha avuto rivali, facendo corsa solitaria fino alla linea di arrivo, controllando e non rischiando nulla nel finale. Alla fine saranno 53” i secondi tra lei la connazionale, campionessa del Mondo, Pauline Ferrand Prevot. Sorpresa al 3° posto, con la statunitense Haley Batten che precede la più quotata connazionale Kathy Courtney. Poi Belomoyna, Terpstra, Indergand, Stigger, Rissveds, Frei ed Eva Lechner, 11^ e migliore delle italiane. 23^ Chiara Teocchi, 28^ Greta Seiwald, 41^ Martina Berta, 63^ Giorgia Marchet.

Decisamente più combattuta e spettacolare la gara uomini, decisa solo in volata. Già dal via sembrava la classica gara di Mathieu Van der Poel, che provava l’allungo fin dalle prime fasi di gara. Ma oggi erano in tanti a giocarsi la vittoria e tra questi il sorprendente Tom Pidcock, partito 100° e subito rientrato sui primi.

Giro dopo giro, con Van der Poel in ritardo, è parso chiaro che oggi a giocarsi la vittoria sarebbero stati in 3: Nino Schurter, Mathias Fluckiger e Victor Koretzky. Koretzky nel finale sembrava in difficoltà, mentre Fluckiger sembrava in grado di poter mettere in difficoltà Schurter. La sfortuna ci ha però messo lo zampino e a Fluckiger si è rotto il telescopico, bloccato in basso e Schurter ne ha approfittato cercando di allungare, trovandosi però braccato da Koretzky, forse quello del gruppo di testa che aveva speso meno energie.

Il finale è stato appassionante. Schurter ci ha provato, ma forse non ha più il colpo di pedale in volata di una volta e cosi il più veloce è stato Koretzky, che centra la prima vittoria della carriera in coppa, mentre Schurter deve rimandare l’aggancio ad Absalon nel numero di vittorie di World Cup. Fluckiger rammaricato chiudeva 3°, con Ondrej Cink 4° e Tom Pidcock 5° a chiudere il podio. L’inglese ha dimostrato che, come ha detto in telecronaca il Prorider Marco Aurelio Fontana, se uno ha la stoffa non ha problemi a recuperare e di diffidare (come anche lui ha fatto), di quelli che trovano come scusa quella di essere partiti dietro.

La Top10 è stata completata da Cooper, Van der Poel (che dopo una fase centrale complicata ha recuperato molto), Hatherly, Griot e Avancini, col campione del mondo Jordan Sarrou in ombra e solo 11°. 14° il primo italiano, Gerhard Kerschbaumer, seguito da Nadir Colledani 22°, Gioele Bertolini 41°, Luca Braidot 58°, Mirko Tabacchi 98°.

PS. Una nota di merito per la telecronaca su Red Bull TV a cura di Andrea Ziliani e di Marco Aurelio Fontana (che ha pure un futuro da scommettitore, azzeccando il nome del vincitore). Frizzanti, spiritosi, divertenti e soprattutto preparati. Un vero piacere seguire la loro cronaca. Voto 10 e lode!

(Max Alloi)

Fonte: solobike.it