Le nuove ruote MTB di Juri Ragnoli per la stagione 2023

Anche Juri Ragnoli per la stagione 2023 si è affidato ad un’azienda italiana (precisamente bresciana) RaceFactory, nata nel 2019.

Juri: “Ne avevo già sentito parlare molto bene da persone di fiducia e in particolare mi aveva attratto positivamente il fatto di avere un tallone molto largo e ben arrotondato in quanto ero fermamente convinto che la maggior causa di forature non è attribuibile solo alla gomma, ma proprio dalla larghezza e forma del tallone cerchio, che è causa di pizzicature in caso di impatti cerchio-gomma-terreno. Quindi parlandone con Michele (Favaloro N.d.R.) decidemmo di provarle e ne scoprimmo subito tutte le altre qualità

Ho apprezzato molto il fatto di non dover mettere il classico nastro, sia per semplicità e sia per il minor rischio che un raggio rompendosi possa forare il nastro stesso. Io ho scelto di usare un cerchio a canale 31,4 mm interno non solo per il maggior volume d’aria, ma soprattutto per il fatto che maggior larghezza significa maggior rigidezza laterale e quindi precisione di guida senza inficiare sull’assorbimento, anzi. Nelle gare in cui ci sarà un terreno poco sconnesso, e scorrevole, opterò per gomme a sezione minore, anche da 2.0-2.1 pollici, per minor peso, maggior aerodinamica e sufficiente assorbimento, mentre dove ci saranno terreni più sconnessi potrò sfruttare al massimo anche il maggior volume con gomme da 2.35 pollici”.

Non ho mai provato delle ruote tanto scorrevoli, anche se su sconnesso la scorrevolezza è molto influenzata dalla gomma, pressione, comportamento di raggi e cerchio, avere un mozzo di tale qualità e scorrevolezza è un vantaggio innegabile in quanto quando si tratta di secondi che possono fare la differenza esso assume molta importanza

 “Ma la cosa che mi ha fatto optare per queste ruote è la facilità di guida, l’assorbimento incredibile delle sollecitazioni, soprattutto con raggi tessili in HDPE Berd, pur rimanendo estremamente precisa lateralmente, e poi l’affidabilità unita alla leggerezza a mio avviso veramente ai massimi livelli

In Italia ci sono tanti bravi assemblatori, ma RaceFactory (www.racefactory.it) non é un semplice assemblatore: è un costruttore. RaceFactory progetta i componenti (mozzi e cerchi) che utilizza ed ha quindi un approccio molto diverso e radicale.

I suoi set ruota hanno già vinto 2 mondiali con Lorena Zocca, Simona Cé, Benedetta Toschi, Campionati italiani Marathon con Daniel Pozzecco, Efrem Bonelli e Gabriele Depaul, argento alla SwissEPIC con Martino Tronconi nel 2022, oltre ad aver finito tutte le ABSA Cape EPIC in cui i propri set sono stati utilizzati, inclusa l’edizione 2023 (con 2 equipaggi) che ha fattovarie vittime “illustri” nei set ruota.

La parte compositi

Il progetto cerchi nasce dal know-how di RaceFactory nei compositi e nell’ingegneria tessile unita ad un’analisi accurata dei nodi di sollecitazione. Si è attinto alle risorse di engineering ed esperienza nella progettazione CAD e simulazioni FEA di sistemi complessi per ottimizzare al massimo sezione e layering del composito. Non ci si é quindi limitati a demandare ad altri la semplice fabbricazione di uno stampo, ma il cerchio è a tutti gli effetti una creazione dell’azienda.

Il layering del composito è sviluppato in casa, ed è protetto da un accordo di Riservatezza; questo perché è stato necessario molto lavoro in simulazioni FEA ad elementi finiti per arrivare a risultati di alta resistenza e leggerezza.

Da vari cerchi “virtuali” affinati a FEA ne sono stati laminati diversi e portati a distruzione per testare le resistenze, scegliendo il migliore.

I cerchi SWBT series da MTB sono molto complessi da laminare e molto sofisticati, hanno molti più pezzi e rinforzi nelle zone sollecitate rispetto a cerchi standard.

Per questo raggiungono risultati di resistenza, rigidità e di strappo al nipplo molto elevati, pur avendo un peso di riferimento per canale e tallone gigante.

Per la parte matrice (resine) vengono utilizzati componenti ad alto TG, insieme a lunghi cicli di cura.

Altra particolarità è che RaceFactory sin dall’inizio (tra i primissimi in Italiagià nel 2019) ha scelto di non verniciare i propri cerchi, che sono perfetti da stampo. La superficie è incomparabilmente più dura di cerchi verniciati.

La qualità di laminazione deve essere estrema, dato che non ci sarà vernice a coprire o mascherare possibili difetti.Le matrici resinose contengono speciali filtri che le proteggono dai raggi UV.

Questo dà anche una mano all’ambiente (non si usano vernici e solventi).

I cerchi vengono prodotti in due 2 canali, largo ed extra largo:

  • SWBT 28.4 (Larghezza 36,2mm, canale 28,2mm, tallone 4,0mm)
  • SWBT 31.4 (Larghezza 39,8mm, canale 31,4mm, tallone 4,2mm)

Gli SWBT 31.4 sono disponibili anche in versione con laminazione del carbonio ottimizzato per Enduro/All-Mountain.

Sin dall’inizio tutti i cerchi sono assemblati solo in versione senza fori sul canale tubeless nativo, che non necessita di nastro, ed evita tutti i problemi ad esso legati (penetrazione lattice e corrosione dei nippli). L’assenza del foro sul canale inoltre elimina la lesione delle fibre di carbonio nel canale a tutto vantaggio della resistenza.

Gli stampi SWBT sono contraddistinti dal logo “RF” impresso nel cerchio e dalla battuta valvola piatta per evitare l’ingresso di acqua nel cerchio.

Il particolare tallone extra largo SWBT (Super Wide Bead Technology) da 4,0 mm e ben 4,2 mm per l’SWBT 31.4 è molto resistente (circa il 30-70% di spessore in più dei cerchi standard), e insieme al lay-up delle pelli nella zona aumenta parecchio la rigidità longitudinale e torsionale del cerchio mentre riduce la possibilità di danni allo pneumatico in caso di pizzicature.

Tutti i canali hanno sezione asimmetrica, con un offset di 3,0 mm per bilanciare in buona parte la campanatura della ruota, e quindi uniformare il più possibile il valore di tensione dei raggi dei due lati della ruota.

La parte mozzi

La nuova serie di mozzi World Cup Edition 2.0 nasce da vari mesi di test nel periodo di allenamento invernale e in gara con i prototipi, che sono serviti ad acquisire dati per lo sviluppo e l’ottimizzazione del prodotto, che è culminata con le vittorie al Campionato Mondiale Marathon Master (Dolomitica Bike 2022) di Lorena Zocca e Benedetta Toschi e parecchi podi in gare importanti degli Atleti che utilizzano RaceFactory. Di seguito i particolari del mozzo anteriore e posteriore rispettivamente.

Costruiti rigorosamente in Italia, nella “Motor Valley” dei motori F1, si è lavorato su vari punti rispetto alla serie precedente:

  1. Altezza e distanza delle flange. Le flange sono state alzate e ulteriormente ottimizzate. Questo dato è importantissimo; tanto è maggiore, quanto più aumenta l’angolo di campanatura; la ruota acquisisce più precisione e dolcezza di guida. Anche la differenza di tensione tra i raggi sx e dx (inevitabile in qualsiasi ruota per ragioni geometriche che includono lo spazio cassetta e disco anteriore) ne beneficia riducendosi. Si è andati quindi in senso logico, contrario ad alcune realizzazioni, a flange molto basse più tipiche di un mozzo strada che di uno sviluppato per MTB. In figura sono mostrati (1) e (2) profili di mozzi di gamma alta usati in MTB a confronto col mozzo RaceFactory (linea nera). È facilmente apprezzabile la differenza notevole di altezza e distanza delle flange.

2. Spostamento delle flange ulteriormente verso il lato cassetta posteriore e verso il lato disco per l’anteriore, allo scopo di ridurre ulteriormente la differenza di tensione tra i due lati.

3. Un nuovo sistema di produzione custom delle molle ruota libera con misurazioni micrometriche del precarico. Sono stati completamente scartati sistemi magnetici, per la massa ed inerzia tipici di questi sistemi, che possono causare problemi nel gestire ingaggi sofisticati a 66 denti come quello utilizzato nei 2.0. Le gare infatti si vincono anche sul filo di lana; i 66 denti nella cremagliera riducono l’arco di circonferenza delle pedivelle necessario a creare l’ingaggio, del 45% rispetto a un sistema 32Z e del 63% rispetto a un sistema 24Z, per accelerazioni brucianti.

Il peso del set mozzi è molto basso (278g), frutto di molte ore di ottimizzazioni FEA del progettista.

La scorrevolezza di questi mozzi, già ai massimi livelli è rimasta invariata. Una costruzione CNC in ergal 7075T6 estremamente precisa con tolleranze costruttive di qualche micron e controlli stretti in sale termo condizionate con strumenti di precisione assicurano un’accuratezza di allineamento assiale da orologeria svizzera.

Per scelta costruttiva grazie a tolleranze molto precise non si utilizza alcuna ralla di pre-carico assiale, tanto meno rasamenti.

I mozzi RaceFactory MTB sono disponibili in 3 versioni:

Reference World Cup Edition 2.0 (meccanismo ruota libera titanio)

Endurance (meccanismo ruota libera acciaio)

All Mountain (meccanismo ruota libera acciaio)

I set sono assemblati con raggi Alpina Hyperlite prodotti custom da Alpina per RaceFactory in Italia, con SAPIM CX Ray, e su richiesta con raggi carbo-titanio e tessili Berd™ in UHDPE (Ultra High DensityPolyEthilene).

INFO: RaceFactory™ – Racing Wheels