L’allenamento nella mountain bike: scienza o arte?

Tutti gli appassionati di Mountain bike avranno certamente negli occhi i video pubblicati dal campione del mondo e olimpico di Cross Country Nino Schurter   nei quali mostrava i suoi allenamenti in preparazione delle olimpiadi di Rio.La rubrica chiamata “HUNT FOR GLORY” metteva in luce le grandissime abilità del biker svizzero, il quale dedicava moltissimo tempo, oltre ai tradizionali training in bici, anche all’allenamento in palestra.Non solo lavori mirati all’incremento dei watt nelle proprie gambe, ma sedute su equilibrio e propriocettività uniti ad estenuanti sedute di core training sono state le protagoniste delle sue giornate di allenamento.Per la prima volta probabilmente nella storia dello sport, un campione del mondo di Mountain bike ha mostrato al mondo il proprio metodo di allenamento che è parso inusuale ai moltissimi appassionati di ciclismo.Si riteneva che il biker, come qualsiasi alto ciclista per allenarsi,dovesse fare lunghe uscite in bici dove naturalmente poi eseguiva le proprie “ripetute”.L’evoluzione dei percorsi nelle gare Marathon e sopratutto però nel Cross Country, hanno modificato anche il modo di allenarsi degli atleti.Salite sempre più ripide unite a discese tecniche dove radici e pietraie sono all’ordine del giorno, hanno costretto a focalizzare l’attenzione anche sulla parte superiore del corpo poco considerata prima dell’avvento dei percorsi “new style”.I preparatori atletici hanno iniziato infatti a inserire numerosi esercizi a corpo libero, mirati al rafforzamento muscolare dei muscoli del tronco oltre che a quello degli arti inferiori.Piegamenti sulle braccia, trazioni, squat, plank sono solo alcuni degli esercizi presenti nei programmi di allenamento.Per ogni sportivo, sia professionista che amatore, è possibili introdurre esercizi funzionali al tipo di disciplina e sport praticato che richiamino sequenze motorie propedeutiche al miglioramento del gesto tecnico in termini di efficacia ed efficienza.E’ facilmente comprensibile che però oltre a tutto ciò, per migliorare la tecnica, bisogna affrontare single track dove poter perfezionare la propria guida.La preparazione in palestra  unita all’esercitazione delle propria abilità saranno sicuramente dei nuovi punti a vostro favore.Allenare la tecnica e preparare il nostro corpo alle insidie della Mountain bike però non sono abbastanza. C’è bisogno di ben altro per diventare un forte biker.La scienza, l’esperienza e le intuizione applicative sono il “metodo” vincente nell’allenamento ad alto livello.Il trainer deve personalizzare, contestualizzare, intuire e variare le applicazioni secondo le sue competenze e capacità.SCIENZA e PRATICA devono convincere nello sportivo, senza dimenticare che l’abilità e la  preparazione fisica vanno di pari passo.Nei prossimi articoli analizzeremo come scienza e sport devono convivere.Inizieremo prendendo in considerazione alcuni tra gli strumenti utilizzati dai biker come cardiofrequenzimetro e misuratore di potenza.Proveremo a trovare affinità e differenze tra cardio e power meter e cercheremo di capire come possono essere d’aiuto nel vostro allenamento quotidiano.Se in questo inizio di maggio il meteo non è favorevole per poter effettuare un’uscita in bici (sotto la pioggia con le gomme da fango ci si può divertire un sacco) vi consiglio di riguardare il video del campione svizzero Schurter così da trovare la giusta ispirazione per fare un po’ di allenamento funzionale.Se volete qualche consiglio da parte mia scrivete pure a : giovanni_gilbo@hotmail.it Buon allenamento!!!(Giovanni Gilberti)