L’allenamento a digiuno

Nel mondo del ciclismo e in più generale nel mondo dello sport, la ricerca della forma ideale è uno degli argomenti su cui si discute maggiormente.Non parliamo solo di “forma” a livello prestazionale ma anche forma fisica intesa come giusto compromesso tra massa magra e massa grassa.Quante volte abbiamo sentito la frase: “Il peso nel ciclismo è fondamentale”.E diciamocelo pure: tutti vorremmo perdere qualche chilo.In un ciclismo diventato sempre più matematico e scientifico non potevano mancare innovazioni su nuovi protocolli di allenamento.Oggi affrontiamo una tecnica di allenamento molto in voga tra i Pro e utilizzata anche da moltissimi amatori: L’ALLENAMENTO A DIGIUNO.L’allenamento a digiuno consiste nell’effettuare una seduta di training, appena svegli e prima di fare colazione.Da dove parte la teoria dell’allenamento a digiuno???La teoria parte da un concetto molto semplice: dopo 8-10 ore di digiuno notturno il nostro corpo per svolgere il nostro allenamento andrà ad attingere alle nostre riserve di grassi, poiché non abbiamo ingerito zuccheri e le riserve di glicogeno saranno le più basse possibili.Sappiamo tutti che la fonte energetica primaria del nostro corpo sono gli zuccheri e il glicogeno accumulato con l’assunzione dei carboidrati, mentre i grassi sono una riserva del nostro organismo.Quindi effettuando una seduta di allenamento al mattino senza fare colazione, si obbliga il corpo ad andare a utilizzare i grassi, insegnando anche al nostro cervello ad utilizzare le fonti energetiche lipidiche.Concetto importante è l’intensità dello sforzo dell’allenamento a digiuno: dobbiamo controllare e modulare la nostra intensità che dovrà mantenersi medio-bassa durante l’intera seduta.Sembrerebbe dunque che abbiamo trovato la giusta tecnica di allenamento per riuscire finalmente a perdere quei chili in eccesso che ci danno così fastidio.Ci sono però alcune precisazioni da fare su questa tecnica di allenamento.ALLENARSI A DIGIUNO BRUCIA PIU’ GRASSI MA NON FA DIMAGRIRE.Il nostro corpo ha bisogni di preservare la glicemia 70-90mg/dl. Per fare tutto ciò crea delle riserve nei muscoli e nel fegato. Le prime non possono liberare il loro contenuto glucidico nel sangue, solo il fegato può supportare la glicemia sacrificando la sua riserva di glicogeno.Più questa è depletata e più l’organismo avverte il bisogno di preservare il glicogeno: a questo punto il corpo aumenta il metabolismo lipidico aumentando la percentuale di calorie che viene spesa dai grassi. A seconda dello scorte di glicogeno che un atleta ha, consumerà più o meno grasso ma ciò non vuol dire che bruciare più grassi significa dimagrire (fonte: Project Invictus).Fondamentale avere chiaro il concetto che l’allenamento a digiuno è funzionale al consumo dei grassi solo se nel giorno precedente alla nostra seduta mattutina, ci siamo preoccupati di non reintegrare le nostre scorte di glicogeno con alimenti ricchi di carboidrati.Solo così possiamo andare a utilizzare le nostre scorte di acidi grassi.Un’attività che fa bruciare più grassi quindi non è sinonimo di dimagrimento.Tutto ciò perché il corpo umano è una macchina intelligente che si sa autoregolare.Nello specifico si è visto che chi consuma più grassi durante l’attività fisica ne brucerà di meno a riposo. Viceversa chi ha consumato più zuccheri dopo sposterà il suo metabolismo sui grassi pareggiando il bilancio.Quindi che consumiate o meno grassi durante l’allenamento è indifferente.Quello che conta è il bilancio calorico TOTALE DELLE 24 ORE o ancora meglio della settimana.Proprio per questo motivo le attività bruciagrasssi sono poco consigliate a chi vuole finalizzare un corretto dimagrimento.Più alleniamo l’organismo a consumare zuccheri, grazie ad attività fisiche intense, e più riusciamo a migliorare il nostro stato metabolico (è il metabolismo glucidico che governa quello lipididico e non viceversa).Lo ripeteremo all’infinito che la personalizzazione dei programmi di allenamento è la base su cui partire per ogni atleta. Non tutti i ciclisti riescono a sopportare infatti questo tipo di attività al mattino.SPORT&HEALTH PROGRAM TRAINING consiglia di affidarvi oltre ad un preparatore atletico competente anche ad un nutrizionista se si vuole svolgere questi tipi di allenamenti.Fondamentale capire se è utile o meno un tipo di allenamento per ogni atleta.Quindi se allenarvi a digiuno vi permette, grazie alle catecolamine e GH, d’essere concentrati e aggressivi sull’allenamento fatelo.Al contrario se vi sentite energici solo con le scorte piene, mangiate, aspettate 3-4 ore e poi allenatevi.Per chi non l’avesse ancora capito, l’organismo è stato concepito troppo bene per farsi fregare da queste strategie.Per chi volesse svolgere una seduta a digiuno, consigliamo di non superare i 60’-90’ per non rischiare di finire in “catabolismo muscolare”, ovvero costringere il corpo ad utilizzare le proteine come fonte energetica.L’unica cosa che conta per avere risultati è quanto siete disposti ad allenarvi e quanto siete ligi con la vostra alimentazione.Lasciamo perdere i Froome, Bardet, Quintana o altri atleti ad altissimo livello: imitarli è il modo migliore per odiare la bicicletta.  DIVERTITEVI ALLENANDOVI!!!Se volete approfondire l’argomento scrivete a: shpogramtraining@gmail.com(Giovanni Gilberti)