Alice Maria Arzuffi meraviglia. L’italiana porta il ciclocross in prima pagina

Dopo una crescita costante l’italiana vede ripagata la sua scelta di puntare tutto sul ciclocross ed è diventata una delle atlete più forti a livello internazionale. Andiamo a scoprire qualcosa di più di questa ragazza che non è solo più una comparsa, ma che è diventata protagonista assoluta del palcoscenico ciclocrossistico. E tutti ora si sono accorti di lei, vero patrimonio per l’Italia e per tutto il movimento fuoristrada azzurro.

Solobike.it: Ciao Alice. Innanzitutto complimenti. Cosa sta meglio al momento, morale o condizione?

Alice Maria Arzuffi: Grazie mille. Sto bene e sono attualmente a Maiorca in training-camp con la squadra. Staremo qui per i prossimi 10 giorni. Morale alto, sono davvero contenta per i risultati ottenuti nella prima parte della stagione. La condizione penso che sia buona, devo cercare di mantenerla e migliorare alcune cose.

Solobike.it: Un grande inizio di stagione. Sicuramente non una novità per chi ha seguito la tua crescita negli scorsi anni. A che punto sei rispetto alle tue attese? Sorpresa anche tu oppure sei in linea con quelle che erano le tue previsioni?

Alice Maria Arzuffi: Penso che negli ultimi anni di cx, la mia crescita sia stata costante anno dopo anno. Quattro anni fa ho iniziato a fare qualche corsa in Belgio, oltre alle Coppe del Mondo in cui partecipavo con la Nazionale Italiana e pian piano ho aumento sempre più il numero di gare al Nord. Lo scorso anno ho preso la decisione di investire la mia attività sportiva nel ciclocross, quindi diminuendo l’attività su strada e dedicandomi di più alla preparazione per il cross. Questo finalmente sta dando i suoi frutti. Quest’anno prima dell’inizio della stagione sapevo di poter fare bene, mi sentivo fisicamente e mentalmente a posto. Sapevo di aver fatto tutto il necessario per arrivare alla stagione di cross in buona forma. Però sicuramente non mi aspettavo di fare questo salto di qualità.

Solobike.it: Nella categoria femminile siete in tante a poter vincere, ma sei sempre una delle più costanti. Quanto lavoro è stato fatto, negli anni scorsi e in preparazione a questa stagione?

Alice Maria Arzuffi: In parte ho già risposto qui sopra. In ogni caso ogni stagione è stata fondamentale per me. Il cambiamento sostanziale è stato quello dello scorso anno, quando ho iniziato a correre per la Steylaerts (BetFirst) 777. Lavorare a fianco di Bart Wellens è stato fondamentale per me. Ho imparato più cose durante la scorsa stagione, vivendo e allenandomi nel fuori strada in Belgio, che in tutti gli anni precedenti. Ora ho trovato un po’ quello che si può chiamare equilibrio, mi confronto spesso con il mio allenatore Davide Arzeni e miei due DS Bart Wellens e Marc Janssens e cerchiamo di lavorare insieme sugli aspetti da migliorare.

Solobike.it: Difficile immaginare quanto è dura una stagione completa del ciclocross, con impegni costanti e 2 appuntamenti di livello ogni weekend. Quali sono le difficoltà più grandi che trovi in questa tua avventura e quali le gratificazioni che ti danno la voglia di continuare?

Alice Maria Arzuffi: Non è semplice dover correre spesso la doppia gara nel week-end, soprattutto quando ci sono dei trasferimenti fuori dalla norma da fare, come Boom-Berna o Tabor-Hamme. Però penso che questo sia il mio lavoro e quindi è giusto che lo faccia, d’altronde come non è semplice per me, non lo è nemmeno per le altre. Poi ovviamente ho un programma di gare che seguo e non partecipo proprio a tutte le gare della stagione. Il mio calendario gare prevede la partecipazione alle gare di Coppa del Mondo in Europa, tutte le gare del Superprestige e in base alle esigenze e ai percorsi scelgo il resto delle prove. Per me la difficoltà più grande nel vivere “quest’esperienza belga” è stare a lungo lontano da casa, non voglio dire di essere una “mammona” però dopo due/tre settimane che sono via di casa, sento l’esigenza di tornare a casa dalla mia famiglia, amici e tornare un po’ alla vita normale con le mie abitudini. I bei risultati che ho raccolto quest’anno sono molto più che una grande gratificazione per tutti i sacrifici che faccio. Penso che nella vita tutto torna, quando ci si impegna in qualcosa, prima o poi si viene sempre ripagati.

Solobike.it: Quest’anno sono arrivate la prima vittoria nel Superprestige e il podio in Coppa. Quale è stata l’emozione più grande e più sorprendente?

Alice Maria Arzuffi: Il podio in Coppa era già arrivato nel 2016 a Zeven, avevo fatto 3a. Però la prima vittoria in una prova del Superprestige è arrivata si quest’anno a Gavere, ed è stata davvero una grande emozione. Un mix di gioia e soddisfazione. Uno degli obiettivi che mi ero prefissata prima dell’inizio della stagione era quello di fare almeno un paio di podi nel Superprestige, quindi vi lascio immaginare cosa ha significato per me riuscire addirittura a vincere una gara.

Solobike.it: Ormai sei una delle top atlete del circuito. Quali sono i tracciati su cui ti trovi meglio come caratteristiche?

Alice Maria Arzuffi: Tra i miei percorsi preferiti ci sono Tabor, Namur, Gavere, Overijse, Ronse, Koppenberg… Diciamo che quando la strada sale,  Alice è contenta. 😉 Scherzi a parte, mi piacciono i percorsi in cui i watt fanno la differenza, quindi tutto ciò che riguarda salita e fango.

Solobike.it: Quanto ci hai messo a realizzare quanto successo dopo le due gare clou e quali le emozioni nel vedere che tutti, grandi giornali compresi, parlavano di te?

Alice Maria Arzuffi: Forse non l’ho ancora realizzato del tutto. So di aver ottenuto dei bei risultati e mi fa piacere vedere articoli che parlano di me e del ciclocross. Spero vivamente che questo possa servire a far avvicinare i ciclisti più giovani al ciclocross e “convincerli” a fare un’esperienza nella terra del cross come la mia e provare a investire un po’ di più in questa disciplina.

Solobike.it: Ora arriva il difficile, confermarsi. Cosa ti aspetti da questa seconda parte di stagione, con appuntamenti da brivido e quali sono i tuoi obiettivi?

Alice Maria Arzuffi: Ora arriva il bello: le gare di Coppa, Nazionali e Mondiali e entreranno in gioco anche atlete che fino ad ora non si sono viste sul campo di gara. Voglio pensare gara per gara, senza creare troppa pressione. So di aver fatto bene fino ad ora, continuerò a fare ciò che ho fatto fino ad adesso, però forse con più consapevolezza nel miei mezzi e nelle mie capacità. Mi piacerebbe riuscire a recuperare qualche posto nella classifica di Coppa del mondo, non avendo partecipato alle prime di prove negli USA, anche se purtroppo la faccenda si presenta un po’ complicata. Ovviamente faccio un pensiero al Campionato Nazionale e alla classifica del Superprestige.

Solobike.it: Quanto conta avere a fianco un team importante e una compagna come la Worst che come te può lottare ogni volta per la vittoria?

Alice Maria Arzuffi: Conta tanto poter far parte di un team prestigioso come il mio, ovvero disporre dei migliori mezzi con cui gareggiare e essere supportata da personale competente. Altrettanto importante è essere compagna di Annemarie, possiamo imparare l’una dall’altra e siamo un po’ l’una lo stimolo dell’altra.

Solobike.it: Un pensierino ai Mondiali danesi. Ti piace il percorso di Bogense?

Alice Maria Arzuffi: Sinceramente non voglio pensarci più di tanto, perchè c’è ancora tempo. Continuerò a lavorare sodo per arrivare a inizio febbraio in forma. Poi quando si arriverà a Bogense vedrò come sarà il percorso (fango, neve, ghiaccio, erba???) e farò del mio meglio per ottenere il migliore risultato possibile. Non voglio fasciarmi ora la testa e concentrarmi troppo solo sulla gara del mondiale, ci sono tanti altri appuntamenti a cui pensare prima di Bogense.

Solobike.it: Vogliamo ringraziarti per il tempo che ci hai dedicato e vogliamo augurarti un grande in bocca al lupo per il proseguimento della stagione.

Alice Maria Arzuffi: Grazie mille a voi. Crepi il lupo e buona giornata a tutti.

(Max Alloi)

Fonte: solobike.it