La loro (Sud) Africa

Scrivere della Cape Epic lo possono fare in tanti, anche senza essere in Sud Africa. Ma cercare di “vivere” le sensazioni degli atleti, le loro fatiche, le gioie, i dolori non lo può fare nessuno, se non qualcuno che sta vivendo quell’avventura da dentro. Da questo viene la decisione di vivere la Cape Epic 2018 giorno per giorno, grazie ai racconti, emozioni e sensazioni degli atleti del Team Trek Selle San Marco. Ogni giorno Marco Trentin e i suoi alfieri Samuele Porro, Fabian Rabensteiner, Damiano Ferraro, Michele Casagrande e Andrea Righettini ci racconteranno la loro Cape Epic, sia dal punto di vista agonistico, sia da quello della grande ed unica avventura umana che stanno vivendo.

Domenica ci sarà finalmente il via e le tensioni e l’adrenalina dell’attesa potranno finalmente sparire. Gli atleti sono pronti e se le coppia Porro-Ferraro ha già vissuto e respirato l’aria della Epic, Rabensteiner dovrà accompagnare Casagrande all’esordio. Per Righettini si tratterà invece di un’esperienza straordinaria, che vivrà in compagnia del francese De Poortere. Porro e Ferraro, tra l’altro, sono stati protagonisti nel 2016, vincendo una tappa e finendo sul podio finale al 3° posto.

Marco Trentin non lesina di certo i complimenti per l’intenso lavoro svolto dai suoi ragazzi: “Tutti hanno lavorato tanto e proviamo a fare bene, anche se sappiamo che la Cape Epic è una gara difficile, con una concorrenza agguerrita e ogni giorno può succedere qualcosa che può stravolgere la classifica generale.”

Anche Damiano Ferraro ci ha lasciato le sue considerazioni a poche ore dal via: “La Cape Epic è sempre un qualcosa di speciale. Può darti tantissimo come toglierti tutto in un attimo. Siamo arrivati qui facendo il massimo, come sempre e quindi non resta che iniziare la corsa e vedere come andrà, giorno per giorno.”

Ma come detto la Cape Epic non è solo una bellissima gara, ma anche un’avventura umana straordinaria, in un paese speciale: “Il Sudafrica è un qualcosa di particolare, quasi difficile spiegarlo senza viverlo. Una realtà lontanissima dalla nostra, una cultura totalmente differente, paesaggi mozzafiato e per un biker poi il paradiso perché ci sono percorsi fantastici, e dove non ci sono lì creano. Quando parlano di mal d’Africa credo valga per tutto questo, un mondo che ti affascina e ti rimane nel cuore.”

Detto questo il momento delle parole è finito. Ormai ci siamo. La Cape Epic è pronta a partire. Non ci resta che augurare un grande in bocca al lupo a tutti gli italiani al via. E naturalmente “attenderemo” gli atleti Trek Selle San Marco al traguardo del prologo per sentire le emozioni della prima frazione.

(Max Alloi)