Himalayan Highest Mtb Race, grandi emozioni anche nella IV edizione

Anche la quarta edizione è ormai alle nostre spalle, ed è stata contraddistinta da alcune importanti novità, a partire dal periodo. Abbiamo scelto di spostarla da luglio ad agosto, e un tracciato in parte modificato per introdurre un nuovo passo alla quinta tappa. Questi i dettagli tecnici principali. Come negli anni passati, il programma prevedeva 2 giorni di acclimatamento alle alte quote, con una prima escursione in bici a 4000 m. e quella successiva ai 4500 m. poi un trasferimento in Bici da Leh di circa 28 km per raggiungere il campo in prossimità di Thiksey. La gara vera e propria ha preso inizio Lunedì 20 Agosto con la prima tappa

  1. PRIMA TAPPA THIKSEY – UPSHI. 37 KM. 514 M. di dislivello positivo. In realtà la tappa doveva partire da Spituk, ma la piena del fiume Indo ci costretti a spostare la partenza. Tappa breve con un tracciato semplice che segue e risale il fiume Indo, l’equipaggio del Tandem composto da Giorgio e Manuel lascia sfogare per i primi km il biker locale Dorjay per poi attaccare e aumentare il loro vantaggio, ma a poche centinaia di metri dal traguardo, sbagliano un bivio, e per questo anche la vittoria di tappa che andrà a Sergio Visintin che chiuderà in 1:19:02 davanti a Massimo Bertalot e Jesus Martin. In campo femminile prevarrà Ilaria Ianni col tempo di 1:29:14 davanti a Samanta Odino e Monica Copello

  1. SECONDA TAPPA UPSHI – CHUMATANG. 97 KM 1133 M. di dislivello positivo .La seconda tappa prevede sempre si seguire il corso del fiume Indo, una leggera salita costante porterà i riders a raggiungere la quota dei 4000 m. del campo. Tappa difficile perché salite brevi ma intense costringeranno gli atleti a sforzi che a queste altitudini si fanno sentire. Anche questa tappa relativamente veloce, che marcherà i primi veri distacchi in classifica. Stavolta l’equipaggio del tandem non commetterà l’errore del giorno prima, e con un tempo di 4:08:24 staccherà il resto del gruppo, che vedrà al secondo posto Sergio Visintin staccato di quasi 9 minuti e al terzo posto Massimo Bertalot. In campo femminile vede prevalere Samanta Odino col tempo di 4:41:01 davanti a Ilaria Ianni e a Monica Copello

  1. TERZA TAPPA CHUMATANG – TSHO KAR LAKE 76 KM 1214 M. di dislivello positivo. La Terza tappa è stata divisa in due parti per permetterci di fare una sosta presso la Nomads School of Puga dove vengono ospitati i ragazzi dei pastori Nomadi che nel periodo estivo stazionano su questo altopiano. La prima parte fino alla Scuola sono 33 km e 400 m. di dislivello, vede prevalere il rider locale Dorjay Chang Chok davanti a Jesus Martin e Massimo Bertalot. Mentre in campo femminile prevarrà Ilaria Ianni davanti a Monica Copello e Samanta Odino. La seconda parte della tappa prevede il primo vero passo che sfiora i 5000 m. per la precisione 4954 del Pologonka La Pass. Uno sterrato relativamente breve, ma che cambierà qualche classifica. In campo maschile Sergio Visintin transiterà per primo col tempo complessivo di 3:41:10 davanti a Dorjay Chang Chok e Jesus Martin. In campo femminile Monica Copello prevarrà su Samanta Osino e Ilaria Ianni

  1. QUARTA TAPPA TSHO KAR LAKE – KARU 108 KM. 952 M. di dislivello positivo. La tappa più lunga, ma con un dislivello relativamente basso. I bikers affronteranno il Tanglang la Pass che con i suoi 5317 m. d’altitudine è il secondo in ordine d’altezza. La partenza sul Lago Tso Kar è a 4600 m. di quota, e i successivi 30 km serviranno per raggiungere la vetta. Una salita dolce che comunque a queste quote richiede rispetto e molta attenzione. A transitare per primo in cima sarà lo Spagnolo Jesus Martin davanti a Dorjay e Sergio. La lunghissima discesa fino all’arrivo cambierà l’ordine. A prevalere sarà Dorjay col tempo di 4:10:33 davanti a Jesus e Sergio. Mentre in campo femminile a tagliare il traguardo per prima sarà Monica Copello davanti a Ilaria e Samanta

  1. QUINTA TAPPA SHAKTI – KHALSAR 92 KM 1800 M. di dislivello positivo. La tappa nuova che prevede il valico del Warila Pass che con i suoi 5290 m. d’altitudine è il terzo in ordine d’altitudine. La parete che porta al passo è tagliata da una lunga serpentina di tornanti, con sempre in vista il valico. Il primo a raggiungere la cima è sempre il piccolo scalatore Spagnolo Jesus Martin davanti a Dorjay e a Sergio. Ma la lunga discesa cambierà di nuovo la classifica finale. Taglierà il traguardo per primo Dorjay Chang Chok col tempo di 4:41:43 davanti a Jesus Martin e a Sergio Visintin. In campo femminile vincerà Monica Copello con il tempo di 5:22:25 davanti ad Ilaria Ianni e a Samanta Odino

  1. SESTA TAPPA CRONOSCALATA KARDUNG LA PASS 53 KM 2100 M. di dislivello positivo. La cronoscalata è temuta da tutti, è la gara nella gara, la classifica che rimane dopo le lunghe e snervanti 5 tappe precedenti. Se rispettata e affrontata con le dovute precauzioni, la cima la si raggiunge senza problemi. Finalmente è arrivato il momento dello scalatore Spagnolo, Jesus Martin Del Nogal che col tempo di 3:52:08 segnerà il tempo migliore davanti a Sergio Visintin e a Massimo Bertalot. In campo femminile Samanta Odino fermerà il cronometro a 4:30:00 davanti a Monica Copello e a Ilaria Ianni.

Il lato agonistico della gara l’abbiamo descritto in queste sei tappe. Ma gli aspetti che vorremmo sottolineare di questa edizione sono anche altri. A partire dal solidale, anche quest’anno durante la terza tappa, che abbiamo diviso in due stage, abbiamo sostato alla NOMADIC RESIDENTIAL SCHOOL OF PUGA Villane; questa scuola che si trova su l’altopiano Himalyano ospita i ragazzi dei Pastori Nomadi Champa, questa etnia di origine Tibetana è riconosciuta dal governo Indiano e godono di uno statuto speciale, hanno scuole che salvaguardano anche la loro lingua e cultura. Grazie alla Casa del Tibet Onlus e il Baby Bazar negozio di Reggio Emilia, abbiamo raccolto e consegnato abbigliamento invernale da consegnare ai ragazzi ospiti dell’istituto, c’è stata anche l’occasione di organizzare un piccolo spettacolo per i ragazzi, una grande festa e solidarietà da condividere tutti insieme. Mentre con l’aspetto umano partirei dal coraggio e la voglia di mettersi alla prova di Manuel Marson, ragazzo di 24 anni Ipovedente, Nazionale della squadra di paratriathlon, che ha potuto partecipare grazie alla disponibilità di Giorgio Marini e il proprio tandem che usa normalmente con sua moglie Alessia Candellone nelle gare nazionali di MTB. In questa occasione Alessia ha partecipato con la propria bici. Già nel 2016 un equipaggio in tandem aveva preso parte alla gara, Stefano Meroni ipovedente e Nazionale della squadra paraciclistica, e Daniele Sala. Vedere questi ragazzi correre in queste condizioni estreme è un’emozione indescrivibile, e l’entusiasmo con cui affrontano gli ostacoli che in Himalaya si moltiplicano all’inverosimile dimostrano che i limiti sono, in molti casi mentali e non fisici. Poi aggiungerei Davide Santini e Stefania Cogo che in rappresentanza di ADMO hanno pedalato sulle strade Himalayane, con la loro presenza e la conclusione di tutte le tappe testimoniano che si può fare, che anche dopo un trapianto di Midollo Osseo si può riprendere a vivere e a fare cose al limite come scalare i passi carrozzabili più alti al mondo. Un messaggio anche per tutti noi, ricordarci che un semplice gesto come la DONAZIONE possa permettere a Ragazzi come Davide, non solo di vivere ma di essere presente a questa meravigliosa Esperienza.

E per finire Giorgio Marini e Alessia Candellone, che pochi giorni prima di partire hanno subito la dolorosissima perdita di 3 amici precipitati in un crepaccio mentre scalavano il Monte Bianco. Una bandierina con le immagini dei 3 ragazzi li ha accompagnati per tutta la gara, il loro obiettivo era mettere questa bandierina in mezzo a quelle di preghiera che si trovano in tutti i punti più alti di queste strade e passi impregnati di spiritualità Buddista. Sul Kardung la non ce l’hanno fatta ad arrivarci in Bici, ma grazie alle condizioni meteo favorevoli, abbiamo permesso a loro di terminarla e arrivare anche a piedi, la forza per spingere la bici l’avevano finita, ma la cima la volevano raggiungere ad ogni costo. Dopo oltre 7 ore finalmente intravedono la vetta, una grande commozione da parte di tutti i presenti, vederli e accompagnarli verso il Gompa in cima al passo e posizionale le bandierine in ricordo di cari amici. Momenti unici ed indimenticabili, che fanno passare in un solo attimo le fatiche, le ansie di giorni e mesi di lavoro per permettere tutto questo. Il lato agonistico ha il suo valore, e le soddisfazioni sono immense, ma le relazioni, le nuove amicizie e gli aspetti umani sono quel valore aggiunto che solo in certe condizioni vengono fuori, e che legano le persone in modo permanente, e questo aspetto e maggiore successo di questa incredibile esperienza La quinta edizione vi aspetta nel 2019.

WWB ASD

www.mountainbike-wwb.com

facebook.com/wheelswithoutborders