Giro d’Onore da record: 80 Medaglie in una sola stagione

Le stelle azzurre hanno brillato più che mai con 35 ori, 22 argenti e 23 bronzi – Di Rocco “Un giro d’Onore davvero entusiasmante che evidenzia la vitalità del ciclismo italiano”

In una cornice d’effetto, la Sala Maestoso del CityLife District di Milano, il Giro d’Onore 2018, cerimonia della Federciclismo ormai consolidata negli anni, ha voluto premiare le sue stelle azzurre che hanno reso la stagione appena conclusa una stagione da record: 80 medaglie vinte in ambito internazionale di cui 35 ori, 22 argenti e 23 bronzi.

In un’escalation continua di successi azzurri registrati nelle ultime stagioni, rimane evidente la vitalità delle categorie più giovani (esordienti, allievi e juniores, uomini e donne), dalla strada alla pista passando per il fuoristrada, che hanno conquistato ben 29 medaglie nella sola stagione 2018, contribuendo a portare la Maglia Azzurra suoi podi internazionali e ai più alti livelli competitivi.

Tra i presenti accolti dal presidente FCI Renato Di Rocco, il sottosegretario Simone Valente, il sottosegretario regionale Antonio Rossi e Anna De Censi per il Comune di Milano, il segretario generale della Fci Maria Cristina Gabriotti.

SALUTO DEL PRESIDENTE

Oggi festeggiamo un altro anno di grandi soddisfazioni, contrassegnato dal nuovo record di medaglie conquistate al livello europeo e mondiale. Ben 80 in tutte le categorie agonistiche, dagli esordienti all’Élite su Pista, Strada e Fuoristrada.

Pensavamo lo scorso anno di aver raggiunto una vetta difficilmente superabile, invece siamo qui ad ammirare il nostro movimento azzurro da un livello ancora più alto per quantità e qualità di risultati. Aumentano gli ori, aumenta la nostra presenza al vertice delle specialità olimpiche.

La continuità e la costanza di questo trend di crescita ci conforta. Il metodo della multidisciplinarietà ha fatto breccia, le società lavorano in sinergia con i tecnici nazionali. Il gruppo degli atleti sotto osservazione e monitorati nel quadro del programma per l’individuazione e la valorizzazione dei talenti s’infoltisce. Sono stati coinvolti ben 462 atleti appartenenti a 216 società di 16 comitati regionali. 33 società sono straniere, un nuovo fenomeno che vede tanti atleti italiani avventurarsi per nuove esperienze e differente formazione. La concorrenza stimola ed il confronto ci appassiona.

L’interazione tra le nazionali giovanili e quella assoluta, la collaborazione sempre più mirata tra il Centro Studi FCI e quello del Coni, sono gli altri elementi costitutivi di un sistema originale e ben collaudato che ci consente di competere con nazioni più attrezzate e fornite dal punto di vista finanziario e materiale.

Gran parte del merito di questi progressi va attribuito alla nostra base associativa, ai nostri atleti, ai tanti giovani che le società formano e temprano con il lavoro quotidiano sul territorio.

I risultati ottenuti nel corso degli ultimi anni hanno innescato un processo emulativo nel quale le giovani leve sono stimolate a confrontarsi con le atlete e con gli atleti più grandi, che fanno da apripista e indicano come la via del successo passi attraverso l’applicazione costante, lo spirito di squadra e l’impegno.

Il movimento femminile ha preso la testa e ha guidato la rinascita che ci proietta oggi tra le nazioni di riferimento in campo internazionale nelle specialità endurance della pista.

Si poteva pensare che la prima covata di giovani talenti fosse il prodotto di una stagione eccezionale difficilmente ripetibile. Si affaccia invece una nuova generazione capace di inserirsi nel gruppo di vertice per consolidare e migliorare le perfomances. Ciò è motivo di orgoglio pensando a quanto messo in campo e alla certezza di avere un futuro garantito.

Lo stesso discorso vale per il settore endurance maschile, nel quale abbiamo colmato il gap con le nazioni più avanzate e possiamo aspirare ad obiettivi sempre più ambiziosi. Il ricambio non è più asfittico come in passato e possiamo impostare progetti di crescita a medio e lungo termine su basi concrete.

Non c’è bisogno di evidenziare i riflessi positivi della multidisciplina in ogni settore. Per quanto riguarda la strada, l’Italia occupa il terzo posto nel ranking UCI di Coppa Nazioni uniores e under 23 mentre la nazionale assoluta conquista il terzo posto sia nel World Ranking UCI, sia nell’Europe Tour 2018.

D’altra parte il fuoristrada non conosce crisi, è una realtà in continua evoluzione, che trova sostegno e alimento nelle scelte degli enti locali e delle regioni indirizzate verso la promozione del territorio e la valorizzazione dell’ambiente.

Il settore agonistico della Mtb ha mostrato quest’anno la grande vivacità delle categorie giovanili, con risultati nelle specialità olimpiche che fanno ben sperare.

Al contempo, assistiamo al boom dell’attività amatoriale e ciclosportiva fuoristrada e su strada, che rappresenta la nostra massa d’urto per spingere le istituzioni a realizzare itinerari ciclabili e spazi dedicati all’uso della bici.

Abbiamo saputo alzare la testa, allargare i nostri orizzonti, vedere e comprendere le nuove linee di sviluppo della bicicletta nella società moderna. Queste esperienze sono la nostra ricchezza e la forza che ci consente oggi di partecipare da protagonisti alle iniziative nel campo della salute, della sicurezza, della mobilità sostenibile e del tempo libero, di affrontare da posizioni di avanguardia il fenomeno e-bike, pumptrack e scatto fisso.

Il tutto sostenuto da una qualità formativa di eccellenza che prepara i nuovi profili professionali richiesti dal mercato della bici, oltre a fornire il migliore sostegno tecnologico e materiale alle nostre nazionali.

Ringrazio di cuore tutti gli artefici di questa rinascita complessiva del movimento ciclistico italiano favorita dalla disponibilità e dalla competenza di tutti i settori che garantiscono un’efficace progettualità. Ringrazio il Settore Tecnico Nazionale, i Tecnici preposti alle varie discipline e categorie coordinate con ammirevole impegno da Davide Cassani.

Un elogio particolare ai Giudici di Gara, che hanno favorito l’apertura a una generazione straordinaria: in cinque anni 22 nuovi Commissari Nazionali élite, di cui ben 15 donne.
Da ultimo, ma solo per esaltarne la qualità e la grandezza, il settore paralimpico. Al mondiale di Maniago, veramente mirabile sotto l’aspetto organizzativo, gli azzurri hanno polverizzato ogni precedente bilancio confermando la nostra nazionale al vertice internazionale. Anche qui la nostra squadra è rinforzata da continui innesti favoriti da una saggia politica di sensibilizzazione e reclutamento in ambiti diversi dal ciclismo. I risultati parlano chiaro così come l’arricchimento umano e sociale che ne trae tutto il nostro movimento.

Non tralascio la qualità organizzativa dei nostri eventi internazionali, 5 Campionati del Mondo, 2 Campionati Europei e 2 Coppe del Mondo ospitati in Italia. Oltre al Giro Rosa e Giro Under 23 considerate le migliori corse a tappe nel mondo.

Ci avviamo ormai alla stagione preolimpica. Il 2019 sarà un anno di straordinaria importanza, perché dovremo mettere a frutto il grande lavoro svolto in vista di Tokio 2020. Occorre finalizzare il lavoro e i sacrifici fin qui compiuti, puntando con determinazione a qualificarci nel maggior numero di specialità possibile.

Dobbiamo affrontare le prossime sfide a testa alta, senza complessi di inferiorità, consapevoli delle nostre potenzialità e del nostro valore. Consapevoli dei passi avanti compiuti dal ciclismo italiano, dell’immenso prestigio di cui gode la Maglia Azzurra, guardata ovunque con ammirazione e rispetto.

Renato Di Rocco

Vitalità delle categorie giovanili

Si è distinta tra gli esordienti la giovane Italia del Team Relay, 2^ classificata al campionato europeo giovanile XCO (Sophie Auer, Marco Bettero e Carlo Cortesi), con l’argento singolo conquistato da Sophie Auer nella stessa competizione. Un plauso anche agli allievi Marco Redaelli, oro agli Europei-Challenge Giovanili BMX – Cruiser, e Tommaso Gasparoli, argento ai Mondiali-Challenge Giovanile BMX; mentre l’allieva Letizia Marzani ha conquistato uno splendido bronzo europeo di categoria nell’XCO.

Il settore femminile – Tra pista e strada, esperienza e gioventù

Grandi le soddisfazioni che arrivano, anche in questa stagione, dal settore femminile in particolare dagli appuntamenti internazionali su pista. Sono ben 26 le medaglie vinte nei velodromi (nelle categorie juniores, U23 ed Elite) di tutto il mondo, che hanno portato l’Italia rosa della Pista ad essere una nazionale “faro” in molte discipline olimpiche a partire dalla categoria juniores.

Delle 26 medaglie, 12 arrivano dalla categoria juniores (a cui si devono sommare le 3 provenienti dalla strada). Giovani atlete che sono già un simbolo di un movimento di livello come Vittoria Guazzini, che in una sola stagione ha messo a segno tre titoli iridati (omnium, inseguimento individuale e a squadre) e tre titoli europei su pista (omnium, inseguimento individuale e Madison, quest’ultimo in coppia con Gloria Scarsi), affiancando un titolo europeo su strada a cronometro e un argento europeo in linea. Ed ancora le azzurrine Silvia Zanardi, iridata nella corsa a punti e componente del quartetto d’oro ai mondiali e Gloria Scarsi, campionessa europea su pista nel Madison, nello scratch e nell’eliminator. Ma anche le junior Camilla Alessio e Giada Capobianchi, rispettivamente argento mondiale su strada (crono) e argento europeo su pista nel keirin; la figlia d’arte, Sofia Collinelli, bronzo europeo nell’inseguimento individuale. Insomma, un giovane movimento azzurro in cui le RocketGirls, Sofia Collinelli, Vittoria Guazzini, Silvia Zanardi, Giorgia Catarsi, Gloria Scarsi e Camilla Alessio, sono diventate le azzurre d’oro della pista: iride e titolo europeo nel quartetto di categoria!

Anche il settore femminile U23 guidato dal CT Salvoldi ha contribuito ad arricchire il bottino azzurro con 9 medaglie conquistate su pista, di cui sei titoli europei, e una vinta su strada: il bronzo europeo di Letizia Paternoster in linea. Su pista, spiccano gli ori europei nell’inseguimento a squadre (Martina Alzini, Elisa Balsamo, Letizia Paternoster, Marta Cavalli e Vittoria Guazzini), nell’omnium e nell’eliminator con Letizia Paternoster, nell’inseguimento individuale con Marta Cavalli e nelle discipline veloci dei 500 MT e Sprint con Miriam Vece. In luce, naturalmente, gli argenti nella Velocità a Squadre (con Martina Fidanza, Gloria Manzoni e Miriam Vece) e nell’inseguimento individuale con Martina Alzini. Ed infine, la coppia Paternoster-Balsamo vince il bronzo europeo nel Madison.

Le “esperte” donne élite confermano il loro spessore, mentre le “giovani” appena entrate nella categoria contribuiscono ai successi e mettono in luce il loro valore. Basta pensare alla pista dove il quartetto rosa, mix vincente tra esperienza e gioventù, ha dato i suoi frutti sia nel mondiale di categoria (con Elisa Balsamo, Simona Frapporti, Tatiana Guderzo, Silvia Valsecchi e Letizia Paternoster), sia nella prova continentale (con Silvia Valsecchi e le giovani Elisa Balsamo, Marta Cavalli, Letizia Paternoster) conquistando uno splendido bronzo in entrambe le competizioni. Non solo. Le giovani Maria Giulia Confalonieri e Letizia Paternoster conquistato rispettivamente il titolo europeo nella corsa a punti ed il bronzo europeo nella disciplina olimpica dell’Omnium ed insieme, un altro splendido bronzo nel Madison vinto nella rassegna iridata di categoria.

Anche su strada la categoria élite mette in evidenza l’armonia tra atlete esperte e giovani promesse, centrando obiettivi altisonanti: il titolo europeo in linea di Marta Bastianelli, gli ori di Elena Cecchini ed Elisa Longo Borghini ai Giochi del Mediterraneo, rispettivamente nella crono e nella prova in linea, a cui si sommano l’argento a cronometro di Liza Morzentied il bronzo in linea di Erica Magnaldi; oltre all’oro nella cronometro a squadre di Elena Cecchini ai mondiali di Innsbruck. Ma è nel bronzo mondiale dell’esperta Tatiana Guderzo, conquistato nella prova in linea di Innsbruck, che il settore femminile traduce a fatti la sua più grande ispirazione: crederci sempre, arrendersi mai!

Il paraciclismo e le sue 17 medaglie: Azzurri contro tutti!

La vitalità, la professionalità e la tenacia di questo settore è ormai conosciuta in tutto il mondo e da tutto il mondo è invidiata. Guidati dall’esuberante CT Mario Valentini, gli azzurri del paraciclismo continuano a regalare profonde emozioni e successi internazionali. Quest’anno sono ben 17 le medaglie conquistate ai mondiali strada di Maniago, un’edizione italiana davvero “stellare”, di cui 9 del metallo più prezioso, 4 argenti e 4 bronzi. Gli azzurri hanno migliorato così ampiamente la precedente edizione del Sudafrica. Nello specifico: le maglie iridate sono di Michele Pittacolo (C4 in linea), Federico Mestroni (H3 crono), Luca Mazzone (H2 crono), Francesca Porcellato (H3 donne) sia a crono che in linea, Giorgio Farroni (T1) sia a crono che in linea, Fabrizio Cornegliani (H1) sia a crono che il linea. Ed ancora: Luca Mazzone e Fabio Anobile conquistano l’argento in linea (rispettivamente H2 e C3) e Paolo Cecchetto (H3) nella prova a cronometro. L’Italia del Team Relay (Paolo Cecchetto, Luca Mazzone e Alex Zanardi) mettono a segno una staffetta pazzesca che vale l’argento di specialità. Brillano i bronzi di Alex Zanardi (H5) a cronometro, di Pierpaolo Addesi (C5) in linea e di Ana Maria Vitelaru (H5 donne) sia a crono che in linea.

Settore Maschile – Talenti emergenti e consapevolezza, lo scrigno d’oro tra strada e pista

Su pista, si sono distinti i giovani juniores del CT Villa agli europei di categoria ad Aigle. Il giovane azzurrino Samuele Manfredi domina l’inseguimento individuale vincendo l’oro e il titolo europeo. Elemento importante anche del quartetto, l’azzurro insieme a Davide Boscaro, Alessio Bonelli, Diego Bosini, e Tommaso Nencini, vincono l’argento dando prova del loro promettente talento. Detto Fatto: e Tommaso Nencini conquista il bronzo nell’omnium, la maratona della pista. Tra gli U23 è Matteo Donegà a diventare il vice campione europeo di categoria nella corsa a punti.

Ma è nella categoria élite che gli azzurri hanno dato prova di grande consapevolezza: dai mondiali in Olanda, arriva uno strepitoso bis iridato di Filippo Ganna nell’inseguimento individuale, un luccicante argento allo scratch da Michele Scartezzini, mentre vola il quartetto azzurro (Liam Bertazzo, Simone Consonni, Filippo Ganna e Francesco Lamon) regalando all’Italia un fantastico bronzo. Non è certo da meno Simone Consonni, che si esprime nella disciplina olimpica dell’omnium conquistando la medaglia di bronzo e l’orgoglio italiano come degno successore di Viviani. In ambito europeo i “moschettieri” azzurri dell’inseguimento (Liam Bertazzo, Elia Viviani, Filippo Ganna, Francesco Lamon, Michele Scartezzini) non danno tregua a nessuno e conquistato il titolo continentale, storico per l’Italia. Intanto Elia Viviani, si prende, con l’eleganza che lo contraddistingue, un’altra gioia: l’argento europeo nel “suo” omnium.

Anche su strada il settore maschile regala soddisfazioni a partire dai più giovani juniores con Andrea Piccolo e Alessandro Fancellu, rispettivamente bronzo mondiale a Innsbruck nella crono individuale e in quella in linea. Nella rassegna continentale si distingue Antonio Tiberi, bronzo nella crono. Tra gli U23 è il talento di Edoardo Affini a regalare sia il titolo europeo di categoria nella prova contro il tempo sia l’oro ai Giochi del Mediterraneo di Terragona. Ed è doppietta per gli azzurri élite Jalel Duranti e Filippo Tagliani e nella prova in linea di Terragona, che conquistano l’oro e l’argento. L’apice lo tocca naturalmente l’élite Matteo Trentin, che si laurea sul tetto d’Europa nella prova in linea in Gran Bretagna. Si affianca anche l’azzurro Damiano Caruso, bronzo nella cronosquadre alla rassegna iridata di Innsbruck.

Un Giro d’Onore è anche per le Nazionali Uomini Juniores e U23, guidate rispettivamente dai CT De Candido e Amadori, per aver conquistato il terzo posto nel ranking UCI di Coppa Nazioni 2018, nelle rispettive categorie. Non solo. Un Giro d’Onore anche a Elia Viviani, Sonny Colbrelli, Domenico Pozzovivo, Gianni Moscon, Diego Ulissi, Vincenzo Nibali, Andrea Pasqualin e Damiano Caruso per il terzo posto nella UCI World Ranking 2018 e UCI Europe Tour Ranking 2018 – Classifica per Nazioni. A questo successo di squadra si aggiunge il plauso a Elia Viviani per il terzo posto nelle UCI World Ranking 2018 e UCI Europe Tour Ranking 2018 – classifica individuale.

Settore fuoristrada – La traduzione consolidata del Team Relay e il ritorno ad alti livelli nella disciplina olimpica MBT-XCO

Anche gli juniores del fuoristrada si mettono in luce nelle rassegne internazionali: brilla l’argento europeo di Simone Avondetto (MTB-XCO) ed i bronzi di Stefano Introzzi e Lelia Tasso all’europeo in Portogallo (MTB-DH). Sempre in Portogallo (MTB-DH), Johannes Von Klebelsberg, si prende il bronzo tra gli uomini élite.

Tra le donne U23, spicca la debuttante nella categoria, la biker Marika Tovo che conquista l’argento agli europei di Graz e un bellissimo bronzo ai mondiali in Svizzera (MTB-XCO). Tra gli élite è Gerhard Kerschbaumer a regalare una gara entusiasmante ed un argento altrettanto entusiasmate ai Mondiali XCO. Un podio che mancava all’Italia dal 2014 (bronzo di Fontana). Non solo. L’europeo di Glasgow vede brillare l’argento di Luca Braidot (MTB-XCO), mentre è doppietta azzurra alla rassegna continentale di Spilimbergo (MTB-XCM) dove Samuele Porro e Fabian Rabensteiner, conquistano rispettivamente l’argento e il bronzo nella specialità. Non poteva certo mancare la medaglia di peso conquistata agli europei di Graz che vale la tradizione azzurra nel Team Relay: i cinque alfieri (Marika Tovo, Juri Zanotti, Chiara Teocchi e Filippo Fontana), conquistano l’oro e si laureano campioni d’Europa.

Ed infine, un Giro d’Onore ai Commissari Tecnici ed ai loro collaboratori che hanno contribuito alla conquista degli 80 successi internazionali: Davide Cassani, CT Nazionale uomini élite e Coordinatore delle Squadre Nazionali; Dino Salvoldi, Direttore Tecnico per l’attività di tutte le Nazionali Femminili; Marino Amadori, CT Nazionale U23; Rino De Candido, CT Nazionale uomini Juniores; Mario Valentini, CT Ciclismo Paralimpico; Mirko Celestino, CT XCO/XCM; Roberto Vernassa, CT DH/4X; Francesco Gargaglia, CT BMX; Marco Villa, CT Nazionale maschile pista; Fausto Scotti, CT Ciclocross; Angelo Rocchetti, CT Trials; Daniele Fiorin, Direttore Tecnico Nazionale Giovanile. Insieme ai collaboratori: Marco Velo (strada uomini élite); Pierangelo Cristini (pista femminile); Paolo Sangalli (strada femminile); Fabrizio Di Somma – Fabio Triboli – Gianni Fratarcangeli (ciclismo paralimpico); Enrico Martello (XCO); Marco Barini – Federico Ravizzini – Tommaso Lupi (BMX); Fabio Masotti – Diego Bragato (pista maschile); Luigi Bielli (ciclocross); Federico Ventura – Massimiliano Landini – Manlio Iaccarino (free style).

L’occasione ha fatto da teatro anche alla premiazione della Ciclismo Cup 2018 da parte della Lega del Ciclismo Professionistico al Team Androni Giocattoli – Sidermec, vincitore classifica Team; a Domenico Pozzovivo, atleta vincitore della classifica individuale e Davide Ballerini, atleta vincitore della classifica giovani U25.