Bjorg Lambrecht. Quando i sogni si fermano

Difficile commentare quando il destino spezza una vita. Lo facciamo con questo articolo di cyclinside.it che ringraziamo in anticipo.

Che poi quando sei in corsa col numero attaccato dietro mica freni. Limi le ruote, come ti hanno insegnato da ragazzino, vicino vicino agli altri, così da succhiare più aria possibile e faticare meno. Forse sei ragazzino ancora, bello di quell’incoscienza che ti porta a dare un po’ di più. E poi a riderne anche se il sorriso è ancora quello timido, di chi non sa se può osare.

La maglia è quella bella, di una delle squadre più importanti della tua nazione e tu sei nato fortunato. Forte di gambe nell’attività che è sport nazionale. Chissà quante volte te ne hanno parlato da bambino.

Tutte quelle voci che piano piano sono diventate un sogno. Un sogno, tanti sogni che si sono trasformati. C’era la fortuna affianco e il motore era quello giusto. Che volevi di più.

E allora no che non freni. Te lo avevano insegnato sin da piccolo, ma poi te n’eri reso conto anche tu: ogni frenata diventa una pedalata in più da fare e tra quelli forti ogni grammo di energia è utile, fondamentale. Hai visto quelli lì? Loro frenano poco. Anzi, a volte non frenano per niente. Altro che freni a disco. Impara a stare in bicicletta come si deve e i freni serviranno solo per guidare la bicicletta, come una barca lanciata nel flusso della corrente. In bicicletta ti lanci nel flusso del gruppo, un’onda che ti porta e che provi a domare e cavalcare. 

Salite e discese, pianura. Strada che va e quando scappa via veloce diventa pure divertente. Guardi in faccia i colleghi, quelli che fino a ieri ti sembravano dei modelli da imitare e oggi hai quasi paura ad averli affianco.

E se sbaglio qualcosa? E se qualcuno, per colpa mia, cade e si fa male. Questi attorno a me sono il ciclismo. Sono NEL ciclismo, quello che conta. 

Mi chiamo Bjorg Lambrecht e ho anche una pagina su wikipedia. Parla di me, della mia prima vittoria da neo professionista, l’anno scorso. Chissà quante cose ci farò scrivere sotto ancora.
Le premesse sì, ci sono tutte.
E figurati se freno. 

I sogni di Bjorg si sono fermati nelle righe subito sotto della sua pagina. Parlano di una caduta capitata nella terza tappa del Giro di Polonia del 2019. Mentre molti suoi coetanei erano in vacanza lui era orgoglioso della sua fatica e della sua maglia da corridore in mezzo ai corridori. A 22 anni puoi anche osare un po’ di più.