Week end iridato a Bieles

Tra oggi e domani si disputeranno a Bieles, in Lussemburgo, i campionati mondiali di ciclocross per i quali, specie se sarà bel tempo, è prevista la presenza di circa 30.000 spettatori, che potranno accedere al circuito pagando 25,00 Euro. Il biglietto comprende l’uso gratuito dei mezzi pubblici.
Dopo cinquant’anni, e per la quinta volta dalla sua istituzione (1950), il campionato mondiale ciclocross torna in Lussemburgo. La precedente occasione, nel 1968, registrò il secondo dei sette successi complessivi del fuoriclasse belga Eric De Vlaeminck, deceduto lo scorso anno.
Prima del 1968 nel Granducato lussemburghese si erano disputati, con cadenza ravvicinata, altri tre campionati mondiali che registrarono i successi dei francesi Roger Rondeaux (1951) ed André Duifraisse (1956) mentre nel 1962 s’impose l’azzurro Renato Longo.
In quegli anni si disputava un’unica gara, quella riservata ai corridori professionisti. Soltanto nel 1967, a Zurigo, fu inserita la categoria dilettanti ed a seguire nel 1979 a Saccolongo (Padova) quella Juniores uomini; poi nel 2000 a Saint-Michielsgestel (Olanda) la prova Elite donne ed infine l’anno scorso a Heusden-Zolder (Belgio) quella Under 23 donne.
Quindi anche a Bieles, come l’anno scorso a Heusden-Zolder, sono in palio cinque titoli. Se li contenderanno oltre duecento atleti in rappresentanza di venticinque nazioni. A proposito pensiamo che siano ormai mature le condizioni per completare il programma con una perfetta parità di genere ed inserire, già dall’edizione 2018 a Valkenburg (Olanda), anche la gara riservata alla categoria Juniores donne.
Sabato 28 gennaio saranno tre i titoli assegnati: Juniores uomini (ore 11), Under 23 donne (ore 13) ed Elite donne (ore 15).
Nella categoria Juniores uomini la recente Coppa del mondo ha portato alla ribalta il belga Toon Vandenbosch, vincitore della classifica finale di misura sul francese Antoine Benoist. Ma attenzione al britannico Thomas Pidcock, campione europeo, vincitore in tante occasioni importanti, tra le quali due prove di Coppa del mondo. Sarà lui il favorito numero per la conquista del titolo, messo a disposizione dal campione uscente, l’olandese Jens Dekker.
Ma in questa categoria può succedere di tutto e tra coloro che proveranno ad inserirsi nella lotta per il podio troviamo il tricolore Filippo Fontana (Trentino Cross-Selle Smp) e Bruno Marchetti (Melavi Focus Bike), obiettivo che peraltro loro hanno sfiorato in recenti prove di Coppa del mondo. Completano l’interessante quintetto degli azzurrini Alberto Brancati (Caprivesi), Leonardo Cover (Sportivi del Ponte) e Nicola Taffarel (Libertas Scorzè).
Nella categoria Under 23 donne, che non ha ancora trovato una sua autonoma collocazione nella Coppa del mondo, la diciannovenne britannica Evie Richards proverà a tenersi stretta quella maglia iridata che conquistò l’anno scorso a Heusden-Zolder, quando salì sul gradino più alto del podio con a fianco la ceca Nikola Noskova e l’olandese Maud Kaptheijns. Un’immagine storica, caposaldo delle prime tre medaglia mondiali che il ciclocross attribuiva a questa categoria.
La Noskova proverà a ripetersi ma dello stesso avviso saranno, tra le altre, la nostra Chiara Teocchi (Bianchi Countervail), campionessa europea, l’americana Elle Noble, la francese Hèlen Clauzel e l’olandese Manon Bakker.
Non vorranno essere da meno, sulla scia della Teocchi, la bravissima Sara Casasola (Trentino Cross Selle Smp), così come Francesca Baroni (Melavi Focus Bike), Nicole Fede (Cadrezzate Guerciotti Verso l’Iride) e Silvia Persico (Valcar Pbm).
Sono queste due categorie giovanili che il CT Fausto Scotti, assistito dal prezioso collaboratore tecnico Luigi Bielli, cura con particolare attenzione in perfetta sinergia con le società sportive di appartenenza dei ragazzi e delle ragazze. Un lavoro paziente e costante che, nel tempo, sta dando i suoi frutti anche in ambito internazionale.
L’epilogo della giornata di sabato è costituito dalla gara della categoria Elite donne, che registra il disimpegno, causa infortunio nella recente gara di Coppa a Hoogerheide, della campionessa mondiale uscente Thalita De Jong.
Un mese di gennaio da dimenticare per la possente atleta olandese la quale dopo aver perso sul campo il titolo di campionessa nazionale, riconquistato da un’irresistibile Marianne Vos, deve tirare fuori dal guardaroba personale le insegne di campionessa europea di ciclocross, l’unico dei tre titoli rimasto, tra quelli che possedeva fino a venti giorni fa.
La stessa Vos, tornata ai livelli del 2015 quando a Tabor vinse il suo settimo titolo mondiale nel ciclocross, è da considerare come la favorita numero uno per aver vinto, alla grande, le ultime tre prove della Coppa del mondo.
La sua connazionale Sophie De Boer (prima nella classifica finale di Coppa) e le campionesse nazionali Eva Lechner (Centro Sportivo Esercito), Sanne Cant (Belgio), Katerina Nash (Repubblica Ceca), Katherine Compton (Usa) e Christine Maierus (Lussemburgo) sono le naturali antagoniste della Vos che vinse il suo primo titolo, su strada e nel ciclocross, all’età di 19 anni.
Due medaglie d’oro olimpiche, due titoli mondiali in pista, tre titoli mondiali su strada e sette nel ciclocross sono la sintesi evidente dell’ineguagliabile palmaresdi Marianne Vos.
Sarà interessante seguire anche la prestazione della giovane azzurra Alice Maria Arzuffi (Selle Italia Guerciotti Elite), se la stessa avrà assorbito bene i postumi della rovinosa caduta nella prova di Coppa di Fiuggi, alla quale peraltro teneva moltissimo, con conseguente forfait a quella successiva di Hoogerheide. La top ten è alla sua portata, malgrado tutto.
Nella giornata di domenica 29 gennaio due le gare in programma: Under 23 uomini (ore 11) ed Elite uomini (ore 15).
Il campione uscente, il belga Eli Iserbyt, ha tutte le carte in regola per difendere il suo titolo, ma la concorrenza che deve affrontare è ampia e variegata, a cominciare dal suo connazionale Quinten Hermans, campione europeo, e dal vincitore della classifica finale, il campione olandese Joris Nieuwenhuis.
Se il percorso sarà, come probabile, molto insidioso per le basse temperature, un ruolo importante e decisivo lo potrebbe assumere il campione italiano Gioele Bertolini (Centro Sportivo Esercito), protagonista con alterna fortuna in Coppa del mondo, comunque al quarto posto nella classifica finale, malgrado il forzoso forfait (disturbi intestinali) nella prova finale.
Altro elemento da tenere sotto controllo, se avrà recuperato la condizione, reduce da una recente caduta, è il ceco Adam Toupalik, medaglia d’argento l’anno scorso a Heeusden-Zolder, allora messo in mezzo – a tenaglia – proprio dalla coppia Iserbyt/Hermans.
In un contesto così elevato si faranno onore, non c’è dubbio, gli altri azzurri selezionati da Scotti, ovvero il campione italiano Jakob Dorigoni (Selle Italia Guerciotti Elite), Michele Bassani (Work Service Liotto), Nadir Colledani (Trentino Cross Selle Smp) ed Antonio Folcarelli (Race Mountain Folcarelli C.T.).
La gara conclusiva, infine, rinnova una sfida ad altissimo livello tra il campione uscente Wout Van Aert, belga, ed il campione olandese Mathieu Van der Poel, a sua volta iridato nel 2015 a Tabor quando aveva soltanto 19 anni.
L’anno scorso a Heusden-Zolder caddero incidentalmente insieme, ma soltanto Van Aert fu capace di reagire alla sfortuna andando a coronare, con la maglia iridata, una stagione da autentico mattatore. Alle piazze d’onore si classificarono Lars Van der Haar e Kevin Pauwels, che si ripropongono come possibili pretendenti al podio, fosse anche e solo la medaglia di bronzo.
E’ un autentico derby, quello tra Van Aert e Van der Poel, giocato su un campo neutro ma con le rispettive tifoserie schierate alla grande lungo i circa tremila metri del circuito.
L’acceso e vivace antagonismo tra i due ragazzi, autentici fuoriclasse del ciclocross, portato talvolta al limite del regolamento, accende la passione dei tifosi ma i due atleti sono leali e rispettosi l’uno dell’altro, avversari in campo ma amici in ogni caso.
Per questa gara conclusiva il CT Fausto Scotti ha dato spazio, del tutto meritato, ai fratelli Daniele e Luca Braidot, entrambi del Centro Sportivo Carabinieri ed a Cristian Cominelli (Prd Sport Factory Team), che ha un ricordo indelebile con la maglia azzurra quando colse la medaglia di bronzo della categoria Under 23 al mondiale di Spresiano (Treviso) nel 2008.