TransAndes Challenge 2018, 10 anni di emozioni e successi. Una gara unica nel cuore della Patagonia cilena

Il 21 di gennaio si è conclusa la decima edizione della TransAndes Challenge, la gara a tappe cilena che anno dopo anno sta crescendo d’importanza a livello internazionale.
Quest’anno sono stati oltre 400 i concorrenti da tutto il mondo, in rappresentanza di ben 30 nazioni.
Anche l’Italia ha avuto una cospicua rappresentanza, con bel 8 atleti che sfoggiavano il tricolore nella loro scheda di registrazione.

Il gruppo degli italiani il giorno prima del via

Cinque tappe, 300 km, 10.500 m di dislivello positivo. Questi sono i numeri del TAC 2018, ma non fatevi ingannare dai dati, i percorsi sono stati altamente impegnativi e severi, sia dal punto di vista fisico sia da quello tecnico, con salite impossibili e discese mozzafiato che hanno messo a dura prova tutti i concorrenti. Per chi il TAC lo aveva già affrontato nulla di cui stupirsi, i percorsi sono sempre stati da vera MTB, altamente tecnici ma allo stesso tempo divertenti, con discese da bike park, il tutto immerso in una natura che qualcuno ha definito da “Jurassic Park“, e vi assicuro che la definizione non è per nulla azzardata. La natura incontaminata della riserva biologica di Huilo Huilo e del Villarrica National Park è davvero incredibile.

Uno dei passaggi spettacolari della gara su una colata lavica del vulcano Villarrica

Piante millenarie sulle pendici di maestosi vulcani, laghi e fiumi, questo è il contesto che ha accolto i biker per i cinque giorni di gara, solo l’arrivo a Pucon ha fatto riprendere contatto con la “civiltà.
La sera del 16 gennaio il campo a Huilo Huilo si è vestito da festa, per accogliere i concorrenti e celebrare l’inizio della decima edizione. Juan Pablo Santiagos, direttore di gara, con il collaudato staff, ha presentato la gara, ringraziando anche chi negli anni ha promosso e sostenuto questa manifestazione. Solobike.it, rappresentato da Aldo Zanardi, ha coperto mediaticamente ben 6 delle 10 edizioni, e proprio per questo Juan Pablo ha voluto, con gli altri ambasciatori, consegnare delle maglie personalizzate in segno di riconoscimento.

Juan Pablo Santiagos con gli Ambassador del TAC nel mondo

 Musica e balli tipici cileni hanno preceduto la cena di benvenuto, un momento di aggregazione che ha stemperato la tensione per l’ormai imminente avvio della competizione.

La cerimonia di apertura con i balli tipici

La TransAndes Challenge si distingue per molte cose dalle altre competizioni a tappe, una di queste è il catering, un servizio che offre tre pasti completi al giorno, colazione pranzo e cena al buffet, con un’ampia scelta di alimenti, tra i quali non manca la pasta, e vi assicuro che fuori dall’Italia raramente capita di mangiarne di migliori. Il tutto, per chi lo gradisce, accompagnato da ottimo vino rosso cileno.

La cena di benvenuto e l’ottimo vino cileno

Finita la festa è ora di ritirarsi in tenda, il giorno seguente le energie verranno utili.

Il parco chiuso, custodito giorno e notte, al campo di Huilo Huilo

La competizione parte con tre tappe point to point a Huilo Huilo, ognuna con le sue caratteristiche ben distinte, ma sempre severe. La quarta tappa è una ultra marathon di ben 114 km per 3.400 metri di dislivello, con arrivo a Pucon, mentre l’ultima tappa una cronometro di 30 km con 1.000 metri didislivello, scalando parzialmente le perdici del maestoso vulcano Villarrica.
La competizione termina così sul lungolago di Pucon, splendida cittadina turistica che si estende tra le falde del vulcano e dell’omonimo lago di Villarrica, un contesto ideale per celebrare il termine di una manifestazione unica, dal sapore di una grande avventura, una sfida alle doti tecniche e di resistenza per tutti i concorrenti.
Il vincitore assoluto è stato il cileno Eyair Astudillo, che ha bissato il successo del 2016, precedendo lo spagnolo Marc Trayter e l’austriaco Matthias Grick, tutti della categoria Single Pro Man.

I vincitori assoluti del TAC 2018

La gara femminile è stata dominata dalla campionessa statunitense Kaysee Armstrong, che ha bissato il successo del 2017 dove aveva preceduto Lorenza Menapace.

Kaysee Armstrong, dominatrice al femminile e sempre nelle zone altissime della generale

Grande lotta c’è stata anche nella categoria Team Pro Mixed, che ha visto un confronto serrato tra i plurivincitori statunitensi Mary McConneloug e Michael Broderick, impegnati a fondo dalla coppia italiana composta da Sara D’Angelo e Giorgio Rossini (Crazy Bike), che vincendo le prime due tappe hanno seriamente impensierito gli esperti elite nordamericani, che hanno dovuto impegnarsi a fondo per avere la meglio sui marchigiani che hanno fatto una grande gara, lottando a denti stretti fino all’ultimo chilometro.

Il podio finale della Team Pro Mixed con Sara e Giorgio secondi

E per gli altri italiani com’è andata?

Della bella gara di Sara e Giorgio abbiamo già scritto, ma vogliamo rimarcare la loro ottima prestazione, alla prima esperienza di coppia in gara, e direi che merita altre opportunità visto il risultato. Giorgio è stato un vero “trattore” e Sara non ha certo risparmiato nulla, dando tutto quello che aveva, e il risultato ha reso loro merito.

Sara e Giorgio prima del via dell’ultima tappa

Paolo Ugolini (DNA Bike) e Luigi Marchetta (Lugagnano Off Road), hanno terminato la loro avventura in 110a posizione assoluta e ottavi nella categoria Team 80+, un’ottima prestazione, considerando anche il fatto che per Paolo era la prima esperienza in una gara a tappe e per lui è stata una grande emozione portarla a termine, un’emozione che ha contagiato tutti noi.

Paolo e Luigi in gara e nel loro commuovente abbraccio finale

Un altro alla sua prima esperienza era Massimiliano Busni (180 BMP) e anche lui ha portato a termine con successo il TAC, chiudendo in 114a posizione assoluta e 24° nella categoria Single 40-49 Man.

Massimiliano in gara percorre uno dei tanti spettacolari passaggi

Più sfortuna hanno avuto altri due italiani in gara.

Marco Francois (Cannondale Bolivia), che da 7 anni vive in Bolivia, è incappato in una brutta caduta nel corso della prima tappa, con conseguenze serie ad una spalla. Pur riuscendo a portare a termine la tappa, è stato costretto al ritiro per il resto della competizione, pur restando al campo in compagnia degli amici boliviani e italiani.

Anche Emilio Bressan (Crocetta Bike Team – Astoria Wine), dopo le prime due tappe condotte ottimamente a ridosso del podio della categoria Single 40-49 Man, nel corso della terza è incappato prima in una caduta e poi in una foratura che lo hanno attardato e solo grazie all’assistenza di Massimiliano Busni, che gli ha passato una camera d’aria, è riuscito a ripartire portando a termine la prova ma con grande ritardo. Ma la sfortuna lo ha perseguitato ulteriormente. Nel corso della quarta tappa, la ultra marathon, coinvolto in una caduta di gruppo, si è procurato la frattura del mignolo di una mano. Stoicamente ha concluso la prova ed ha concluso anche l’ultima tappa, chiudendo in 10a posizione di categoria, una posizione che sicuramente non rende merito al suo valore. Rientrato in Italia è stato sottoposto ad intervento chirurgico con applicazione di staffa e viti per ricomporre la brutta frattura rimediata.

Emilio impegnato in un guado

A Marco ed Emilio facciamo i migliori auguri di un pronto recupero.

Infine il sottoscritto, Aldo Zanardi (Torpado-Sudtirol-International Mtb Pro Team), con una prova altalenante. Una prima tappa sofferta e poi un continuo crescendo, sfiorando più volte per pochi secondi il podio di categoria, la Single 50-59 Man, raggiunto solo nell’ultima tappa. Il risultato finale è stato una 52a posizione assoluta e 4° di categoria.

Aldo sul terzo gradino del podio della tappa finale

Ultima tappa finita, finalmente ci si rilassa e ci si prepara per il party finale.

Il gruppo degli italiani al termine dell’ultima tappa

Le premiazioni al crepuscolo e poi è festa! Una sontuosa grigliata, “cordero al palo“, come da tradizione, ma non solo. La carne in Sudamerica è squisita, il tutto innaffiato dagli ottimi vini cileni. Si balla fino a notte fonda, le ultime energie vengono spese per concludere in allegria e amicizia un’esperienza cha ha accomunato atleti da tante nazioni, condividendo momenti di gioia e momenti difficili, momenti che resteranno impressi nella mente di tutti e che spingeranno molti di loro a tornare l’anno successivo.

Juan Pablo con la moglie Carola e gli italiani al party finale

Il bilancio di questa 10a edizione è decisamente positivo, una gara che riserva sempre sorprese, un’organizzazione impeccabile, prove dure ma molto divertenti con scenari mozzafiato che incantano i concorrenti, distogliendoli dalla fatica. La disponibilità, l’accoglienza e la simpatia di tutto lo staff, fanno del TransAndes Challenge una competizione unica, un’esperienza che consigliamo a tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport che al TAC potranno trovare tutto quello che cercano per soddisfare la loro passione. Ma se deciderete di fare questa esperienza non sottovalutatela, il TAC è una gara molto impegnativa, che non fa sconti e metterà a dura prova le vostre doti fisiche, tecniche e mentali, ma se riuscirete a portarla a termine la soddisfazione sarà immensa e vi ripagherà di tutto.

Uno dei passaggi spettacolari del TAC 2018

Juan Pablo Santiagos ci ha già anticipato alcune importanti novità per il 2019, a breve ve ne daremo notizie, intanto iniziate a sognare, chissà che la prossima edizione non possa essere anche vostra!

Aldo Zanardi
(Ph. Marcelo Tucuna, Barra Photo e Aldo Zanardi/solobike.it)
Website: http://www.transandeschallenge.com