Suspence alla Granfondo del Durello, vincono Ferraro e Nisi

La XV edizione della Granfondo del Durello è stata ricca di colpi di scena, molto intensa e combattuta, e ha lasciato tutti con il fiato sospeso fino a quando Damiano Ferraro non si è presentato a braccia alzate sotto lo striscione d’arrivo. Come nelle tre edizioni precedenti, vinte due volte da Johnny Cattaneo e poi da  Alexey Medvedev, è stato un atleta del team Trek – Selle San Marco a salire sul gradino più alto del podio, anche se, come anticipato, l’esito della gara è stato tutt’altro che scontato.Quasi 900 gli atleti che si sono presentati a San Giovanni Ilarione, piccolo paese di circa 5000 abitanti noto per vigneti e ciliegi, che in occasione di questa competizione si rianima e si dedica interamente alla mountain bike. La Granfondo del Durello quest’anno era valida come tappa del Lessinia Tour e della BikeWorld Zerowind Cup, e presentava un percorso di di 44 chilometri di lunghezza e 1.437 metri di dislivello completamente rinnovato, che i bikers hanno particolarmente apprezzato. Le operazioni di verifica tessere e consegna dei pacchi sono andate un po’ più a rilento del previsto, perché i locali prescelti non erano sufficienti: Davide Creasi, presidente dell’ASD Basalti, ci ha spiegato che purtroppo il Comitato Organizzatore non aveva avuto la possibilità di fruire del Palasport, che sicuramente sarebbe stato più adeguato. Comunque  tutti hanno avuto il tempo per prepararsi adeguatamente allo start, lanciato puntualmente alle 9,30: una giornata fresca, ma con uno splendido sole, che si prestava in modo eccellente al fuoristrada. Partenza e giro di lancio, poi via verso il nord della Val d’Alpone: alla sinistra della valle una parete rocciosa appare come un enorme alveare, è l’imponente struttura dei basalti colonnari, formatisi  grazie all’attività vulcanica preistorica e da cui prende nome il Team organizzatore. 
Le prime notizie che ci giungono da radio corsa riguardano la salita che porta al Gpm fissato a quota 706 m, intorno al decimo km di gara:  Alexey Medvedev, Fabian Rabensteiner, Vito Buono e Vittorio Oliva sono in testa e alzano il ritmo di gara, davanti ad un plotone di altri quindici atleti: in linea di massima il gruppo è un po’ sfilacciato, ma ancora abbastanza  compatto. Alla fine della salita Oliva si stacca, il russo del team Trek Selle San Marco passa per primo, e si vede che sta cercando di forzare un po’ i tempi. Intorno al 18° km Medvedev è sempre al comando, ma Buono non molla, e si fa sotto Pietro Sarai. Il terzetto precede di una manciata di secondi Antonello Giacomo, Arias Cuervo, Rabensteiner e Ferraro, che cerca di non sprecare energie preziose. Le posizioni  rimangono le stesse al transito in località Rama di Bolca, ma Medvedev ha acquisito  circa 300 metri di vantaggio sul lucano del team Nob Selle Italia. Nella gara femminile Maria Cristina Nisi è nettamente in vantaggio sulle inseguitrici Tamburini e Burato, che ha staccato praticamente sulla prima salita. Al 24° km, poco prima del secondo ristoro, dopo Medvedev e Buono passa un quintetto composto  da Ferraro, Rabensteiner, Arias Cuervo, Sarai e Antonello: i compagni di squadra team Trek Selle San Marco controllano la situazione e proteggono la fuga del russo, che nel rilevamento di via Monti, 4 km dopo, ha ormai 4 minuti e 30 secondi di vantaggio. Sembra che la gara sia praticamente decisa, eppure i colpi di scena sono in arrivo: Medvedev taglia il copertone, e sembra consegnare la vittoria in un piatto d’argento a Buono, che lo supera e si lancia verso il traguardo, forte di un vantaggio che supera il minuto su Sarai e Arias Cuervo, che guidano l’inseguimento. Ma la fortuna gira ancora, Buono perde una vite delle placchette, e non riesce più a tenere il piede sul pedale: quando Ferraro si accorge che Medvedev è fuori gioco per la vittoria finale rompe gli indugi e si lancia all’attacco, presentandosi tutto solo sulla linea del traguardo, tra lo stupore generale, in poco più di un’ora e 51 minuti: Buono mantiene la piazza d’onore, a circa 30 secondi, riuscendo comunque a precedere il colombiano Arias Cuervo. Quarto il combattivo Sarai (Polimedical-FRM), che precede lo sfortunato Medvedev: a seguire Antonello  (Silmax X-Bionic Racing Team) e Stefano  Dal Grande (Bottecchia Factory Team), in ottima condizione di forma. Maria Cristina Nisi, toscana di nascita e ligure d’adozione (Bike Innovation – Focus – Pissei), conclude con oltre 9 minuti di vantaggio su Cristiana Tamburini (Silmax X-Bionic) e Chiara Burato (Gc Soave): dietro di loro arrivano Nicol Guidolin e Simona Mazzucotelli. 
HANNO DETTO:Damiano Ferraro: "Dopo gli impegni di Riva del Garda oggi volevo solo essere di aiuto ai miei compagni, che stavano portando a casa un grande risultato. Ho attaccato quando la sfortuna ha tolto di mezzo Alexey, e ho ripreso Vito lanciandomi nelle discese finali. Se fossi un gatto direi che oggi ho perso due delle mie sette vite, ma ne valeva veramente la pena:  è stato un finale da brivido, in una corsa molto bella ed intensa, e tornare a vincere porta sempre delle bellissime sensazioni".
Vito Buono: "Un vero peccato, questo secondo posto non mi da soddisfazione. E’ vero che Medvedev avrebbe meritato la vittoria, perché ha dimostrato in salita di avere una marcia in più degli altri, ma stavo controllando bene la mia posizione. Purtroppo Damiano conosce bene queste discese, dove si è buttato veramente a  capofitto, e l’inconveniente alla scarpa non mi permetteva di controllare bene la bici. Speriamo che arrivi presto anche il mio turno, un po’ di fortuna non guasterebbe". 
Maria Cristina Nisi: "Devo fare i complimenti all’Asd Basalti: hanno realizzato un percorso duro, ma molto bello e pedalabile, nel quale hanno messo in mostra ottime capacità organizzative. Non posso che essere soddisfatta per la vittoria, e sperare  che il mio stato di forma rimanga a questi livelli".
Nel pacco gara abbiamo trovato uno zainetto personalizzato, una bottiglia di Durello, un succo di frutta e una confezione di pasta fresca. Nel ristoro finale con la pasta erano a disposizione acqua, pane e un dolce con la ricotta. Il cronometraggio, curato da Sdam, è stato puntuale nella comunicazione dei risultati: Alcamedia ha predisposto il servizio media video.
Nel complesso una giornata di grande sport, ottimamente organizzata e in grado di coinvolgere molti appassionati: bella la cornice finale di pubblico che attende di sapere quale sarà la prima maglia a comparire sul rettilineo finale, bello lo spettacolo offerto dalla natura e dalle coltivazioni in questo tratto di valle a cavallo tra le province di Verona e Vicenza.
Ordine d’arrivo maschile:1 Ferraro Damiano | Team Trek – Selle San Marco 1:51:462 Buono Vito | Team Nob Selle Italia 1:52:133 Arias Cuervo Diego Alfonso | Team Giant-Liv 1:52:414 Sarai Pietro | Polimedical-FRM 1:52:415 Medvedev Alexey | Team Trek-Selle San Marco-Tonello 1:53:046 Antonello Giacomo | Silmax X-Bionic Racing Team 1:53:517 Dal Grande Stefano  Bottecchia Factory Team 1:54:228 Ratto Daniele | Team Todesco 1:56:069 Oliva Vittorio | Carbonhubo Cmq Infotre 1:57:4510 Medvedev Dmitrii | Torpado-Südtirol Mtb Pro Team 1:57:4511 Tecchio Marco | Team Trek-Selle San Marco-Tonello 1:57:4612 Cappelli Michele | Team Nob Selle Italia 1:58:1513 Favilli Elia | Bike Innovation | Focus | Pissei 1:59:5614 Vaia Francesco | Team Todesco 2:00:1515 Valsecchi Matteo | Wilier Force Squadra Corse 2:00:16
Ordine d’arrivo femminile:1 Nisi Maria Cristina | Bike Innovation | Focus | Pissei 2:19:162 Tamburini Cristiana | Silmax X-Bionic Racing Team 2:28:093 Burato Chiara | Gc Soave 02:28:444 Guidolin Nicol | Asd Gruppo Vulkan Mtb 2:29:345 Mazzucotelli Simona | G.S. Massi’ Supermercati 2:30:136 Grottoli Letizia | Team Todesco 2:32:357 Cillo Roberta Doris | S.C. Barbieri 2:45:298 Aldighieri Francesca | Omap Bike Team Asd 2:45:299 Mandelli Chiara | Team Spacebikes 2:48:4010 Rocca Valentina | Team Todesco 2:52:40
(Sandro Bongiorno)