Marca Bianca, in Gravel alla riscoperta del territorio

Con Marca Bianca della scorsa domenica si chiude il cerchio del mondo Gravel in provincia di Treviso, iniziato con il grande successo del week-end mondiale: le maglie assegnate a Pieve di Soligo hanno coronato l’ambito agonistico, il mass-event di Cornuda ha saputo sublimare l’aspetto sportivo ed escursionistico estraneo alla logica del cronometraggio.  

Ancora pochi pettorali e sarebbe stato sold-out, con un numero di iscritti che ha sfiorato i seicento, tutti pronti ad affrontare i quattro percorsi studiati da Pedali di Marca, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza e un grado diverso di preparazione. Eccoli nel dettaglio: l’Extra, con 170 km. e 1.610 metri di dislivello; il Lungo, con 130 km e 1.220 metri di dislivello; il Medio, con 84 km per 740 metri di dislivello; il Corto, di 40 km e 310 metri di dislivello, tutti con partenza ed arrivo dagli impianti sportivi di Cornuda. Come di consueto in questi eventi il percorso non è segnalato e si deve fare riferimento alla traccia scaricata in precedenza: molti affiancano il proprio cellulare al GPS per avere informazioni più complete e per essere sicuri di trovarsi sulla rotta esatta. Il meteo per fortuna ci assiste: le previsioni erano motivo di preoccupazione, ma il cielo è solo coperto, e la temperatura rimane ancora piuttosto mite.   

Pochi minuti di attesa per ritirare la tabella di partecipazione ed il pacco gara, il tempo di una verifica di routine su dispositivi e batterie prima di firmare sul tabellone la partenza ormai prossima, e siamo già in piena Marca Bianca. Le partenze avvengono per fasce orarie: dalle ore 7.00 alle ore 8.00 per chi affronta il percorso Extra, dalle ore 8.30 alle ore 9.00 per i percorsi Lungo e Medio, dalle ore 10.00 alle ore 11.00 per il percorso più corto. Per tutti comunque il tempo massimo entro il quale arrivare sotto lo striscione d’arrivo è fissato per le ore 16.30. 

Pochi minuti di attesa per ritirare la tabella di partecipazione ed il pacco gara, il tempo di una verifica di routine su dispositivi e batterie prima di firmare sul tabellone la partenza ormai prossima, e siamo già in piena Marca Bianca. Le partenze avvengono per fasce orarie: dalle ore 7.00 alle ore 8.00 per chi affronta il percorso Extra, dalle ore 8.30 alle ore 9.00 per i percorsi Lungo e Medio, dalle ore 10.00 alle ore 11.00 per il percorso più corto. Per tutti comunque il tempo massimo entro il quale arrivate sotto lo striscione d’arrivo è fissato per le ore 16.30.

Il viaggio tra le bellezze architettoniche e naturalistiche della Marca finalmente inizia, ed ognuno segue il suo passo, cercando di dosare le energie. Lo sterrato dello Stradone del Bosco ci porta prima ad ammirare Villa Correr Pisani, ed in seguito Montebelluna, attraversando la campagna. La piazza ci accoglie, e ci fa ripensare ad una splendida edizione dei Mondiali Mtb Marathon, quella del 2011, in cui Mirko Celestino conquistò una meritata medaglia di bronzo.

Percorriamo la ciclabile della Tradotta, lungo l’omonima linea ferroviaria realizzata per la Prima Guerra Mondiale, e raggiungiamo Volpago, dove il vero protagonista diventa il Montello. Anche qui, mille ricordi ancora vividi: grazie alla Granfondo e alle Terre Rosse eravamo di casa in questi boschi, lungo le “prese” e sui single track. Seguiamo principalmente l’itinerario della strada “Militare”, che attraversa quasi tutto il Montello e troviamo il secondo ristoro, che precede la discesa a Nervesa della Battaglia. Un’occhiata all’Abbazia di Sant’Eustachio, e sfiliamo a fianco dell’Ossario, memoria collettiva della Grande Guerra. Ci inoltriamo nelle Colline di Susegana e del Collalto, dove il Castello di San Salvatore domina il panorama sulla pianura trevigiana.

Una volta raggiunta Pieve di Soligo, teatro la scorsa settimana della seconda edizione dei Mondiali Gravel, ci si addentra nelle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, dal 2019 riconosciute come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Da Vidor ci siamo inoltrati nel territorio dei Colli Asolani, con qualche asperità più impegnativa, anche perché la fatica comincia a farsi sentire. L’ultimo ristoro capita proprio al momento opportuno, ed è ben difficile rinunciare ad un calice di Prosecco, in fondo è tutto meritato.

Un breve acquazzone ci bagna, ma non fa freddo e si continua a pedalare: ormai Cornuda, dopo le ciclabili sterrate ai piedi dei colli Asolani, è dietro l’angolo. All’arrivo ci aspetta il Pizza Party, che ovviamente degustiamo con una birra che toglie di bocca il sapore del sudore e della fatica.

Una splendida giornata di ciclismo organizzata con maestria, un percorso bellissimo, dove il vero spirito Gravel, ci ha accompagnato alla riscoperta delle nostre radici.

(Sandro Bongiorno)