Leo Paez e Adelheid Morath vincono la 28a Dolomiti Superbike

Grande successo per la 28a Südtirol Dolomiti Superbike che ha avuto oltre 2.700 bikers al via. Vittoria per il già due volte campione del mondo Leonardo Paez, che festeggia nel migliore dei modi il suo 41° compleanno, precedendo Fabian Rabensteiner e Martin Stosek. Gara femminile dominata dalla campionessa europea Adelheid Morath, che ha preceduto Agnes Tschurtschenthaler e Costanza Fasolis, ma molte atlete del gruppo di testa hanno commesso un errore di percorso che ha cambiato gli esiti della gara.

Sono stati oltre 2.700 i bikers, provenienti da 41 nazioni, che si sono dati appuntamento a Villabassa (BZ) per la 28a edizione della Südtirol Dolomiti Superbike.

Alle 7:30 il via del primo blocco, le donne Elite, che si confrontano sulla distanza degli 85 km, seguiti alle 7:35 dagli uomini Elite sulla distanza 123 km.

Gara come di consuetudine, vista la distanza, molto tattica nei primi chilometri, dove il ritmo è elevato ma nessuno riesce a fare la differenza.

Al passaggio da San Silvestro, dopo 23 km di gara, il gruppone dei migliori si presenta compatto, con le sole defezioni di Samuele Porro e Jacopo Billi vittime di forature nelle battute iniziali.

Porro attardato dalla foratura

Il gruppo di testa con ancora 25 atleti
I passaggi spettacolari sulle passerelle

Salita dopo salita il gruppo si screma, ma il primo vero attacco lo sferra Juri Ragnoli, dopo 45 km di gara, sulla salita di Croda Rossa. Il suo forcing getta lo scompiglio, ma nessuno s’incarica dell’inseguimento e Juri scollina al gpm, al 48° km di gara, con un vantaggio di 1’ e 40” su Lorenzo Samparisi e circa 2 minuti su Fabian Rabensteiner che precede il resto del gruppo.

Ragnoli soliratio al comando a Croda Rossa
Lorenzo Samparisi all’inseguimento
Fabian Rabensteiner che guida il gruppo
Gli ultimi componenti del gruppo di testa

La fuga di Ragnoli preoccupava tutti visti i margini acquisiti dal bresciano, che ha superato i due minuti, ma nessuno prendeva l’iniziativa per chiudere il buco, cosa che è stata fatta da Paez sulla salita alla Rocca dei Baranci, dopo tre ore di gara, con il colombiano, in compagnia tra gli altri di Martin Stosek, Diego Rosa, Fabian Rabensteiner e Lorenzo Samparisi, che aveva dimezzato il lo svantaggio.

Rifugio Baranci
Spettacolari passaggi di gara

Nella seconda parte di gara Ragnoli deve spendere molto, mentre alle sue spalle si organizzano e completano l’inseguimento. Come spesso accade alla Dolomiti Superbike la salita a Prato Piazza è determinante, ed è proprio lì che Paez riesce a fare la differenza, scollinando al gpm con circa un minuto di vantaggio sugli inseguitori.

Il colombiano riesce a gestire il suo vantaggio nella lunga discesa e nel finale, giungendo sul traguardo di Villabassa con il tempo di 4h37’39”, vincendo la sua quinta Dolomiti Superbike.

Paez trionfante al traguardo

È volata per la seconda posizione, che si giocano in tre, Fabian Rabensteiner, Martin Stosek e Lorenzo Samparisi, che tagliano il traguardo in quest’ordine. Quinta posizione per Diego Rosa.

La volata serrata tra Rabensteiner, Stosek e Lorenzo Samparisi
Rabensteiner si complimenta con Paez

Classifica Overall Elite Men 123 km/3.400 m di dislivello

1. Leon Hector Leonardo Paez 4h37’39”6 (COL)

2. Fabian Rabensteiner 4h38’34”5 (ITA)

3. Martin Stosek 4h38’34”6 (CZ)

4. Lorenzo Samparisi 4h38’35”5 (ITA)

5. Diego Rosa 4h38’41”7 (ITA)

6. Casey South 4h39’33”1 (SUI)

7. Daniel Geismayr 4h40’55”7 (AUT)

8. Wout Alleman 4h42’04”5 (BEL)

9. Samuele Porro 4h45’01”2 (ITA)

10. Juri Ragnoli 4h45’01”3 (ITA)

Nella gara femminile la campionessa tedesca ed europea Adelheid Morath ha preso il comando fin dalle battute iniziali.

Adelheid Morath a San Silvestro

Al passaggio da San Silvestro ha già un buon vantaggio sul gruppo condotto da Katazina Sosna.

Katazina Sosna guida il gruppo delle inseguitrici

Ma è proprio nel tratto successivo che si rimescolano le carte. Mentre la battistrada non ha problemi, alle sue spalle sbagliano strada in molte, con un conseguente ribaltamento della situazione. Mentre la Morath prosegue indisturbata si ritrovano seconda e terza Costanza Fasolis e la campionessa italiana Claudia Peretti. Claudia non è ancora in ottima condizione, avendo iniziato tardi la preparazione per un infortunio, e viene superata da numerose atlete.

Prato Piazza

Adelheid Morath taglia il traguardo dopo 3h46’04 e Costanza Fasolis per seconda, ma altro colpo di scena quando arriva Agnes Tschurtschenthaler che, essendo partita nel gruppo degli amatori, ha un real time migliore della Fasolis, inserendosi così in seconda posizione. Rimane comunque sul podio l’atleta piemontese, che precede la svizzera Irina Luetzelschwab e Sandra Mairhofer.

Classifica Overall Elite Women 85 km/2.360 m di dislivello

1. Adelheid Morath 3h46’04”1 (GER)

2. Agnes Tschurtschenthaler 3h52’39”2 (ITA)

3. Costanza Fasolis 3h53’02”4 (ITA)

4. Irina Luetzelschwab 3h54’20”4 (CH)

5. Sandra Mairhofer 3h54’20”7 (ITA)

6. Samara Sheppard 3:54.35,2 (NZL)

7. Claudia Peretti 3:56.09,1 (ITA)

8. Milena Kalasova 3:56.38,6 (CZ)

9. Tanja Priller 3:56.45,9 (GER)

10. Katazina Sosna 3:57.57,0 (LIT)

Gli highlights della gara:

I risultati degli altri percorsi:

85 km Overall Elite Men

1. Lorenzo Trincheri 3h17’32”5 (ITA)

2. Cristian Cominelli 3h18’47”9 (ITA)

3. Roel Paulissen 3h20’26” (BEL)

4. Andrea Candeago 3h21’18”1 (ITA)

5. Michele Guadagnini 3h22’12″ (ITA)

123 km Overall Women

1. Recchia Greta 6:26.19,0 (ITA)

2. Caprari Elisabetta 6:58.56,0 (ITA)

3. D’Introno Barbara 7:06.44,1 (ITA)

4. De Biasio Egizia 7:11.34,0 (ITA)

5. Tamburini Christiana 7:21.12,7 (ITA)

60 km Overall Men

1. Klaus Fontana 2h21’07”7 (ITA)

2. Daniel Webhofer 2h21’34”9 (ITA)

3. Benjamin Schwingshackl 2h22’28”1 (ITA)

4. Philipp Plunger 2h23’42”4 (ITA)

5. Alberto Magnani 2h23’44”2 (ITA)

60 km Overall Women

1. Anna Urban 2h59’09”6 (POL)

2. Daniela Brugger 3h05’34”3 (ITA)

3. Hannah Wiesthaler 3h08’56”4 (ITA)

4. Andrea Brugger 3h14’50”3 (ITA)

5. Sophie Auer 3h15’18”5 (ITA)

Grande la soddisfazione del Comitato Organizzatore, magistralmente diretto da Kurt Ploner, icona della gara pusterese.

Aldo Zanardi

Fonte: Solobike.it

Foto: Aldo Zanardi/Solobike.it