Il sigillo di Arias Cuervo alla 24.a Genoa Cup Marathon dell’Appennino

In campo femminile si é imposta la bergamasca Simona Mazzuccotelli. Sul percorso granfondo successo di Emanuele Tirasso e Cristina Casazza. Un centinaio i classificati per questa gara che valeva anche come Test Event dei campionati italiani marathon 2022.

Non ha giovato la collocazione a metà ottobre e per di piu’ nel secondo anno di pandemia per avere i grandi numeri e la partecipazione di atleti che avrebbe meritato il test event tricolore di Casella in provincia di Genova. Diverse concomitanze in un calendario autunnale stracolmo hanno tenuto lontani parecchi big, in primis i due campioni italiani in carica Fabian Rabensteiner (impegnato alla Cape Epic) e Marika Tovo (già in pausa invernale).

Gli iscritti che hanno dato fiducia al c.o. del Genoa bike di patron Sandro Tuvo sono stati accolti a Casella da temperature attorno ai 3°C alle 8:00 del mattino, con la temperatura che poi col passare delle ore é cresciuta fino a quasi 20°C, regalando un tiepido sole autunnale e un cielo terso.

In sede di verifica delle tessere, ospitate dall’ampia area verde con annesso tendone delle Feste di Casella, sono stati applicati dal C.O. i nuovi protocolli Covid della Fci modificati venerdi scorso con la richiesta oltre che di compilare le ormai note autocertificazioni , anche una ulteriore di mostrare (random non in maniera puntuale) i green pass.

Due i percorsi di gara proposti con il granfondo , partito in coda al Marathon che proponeva 36km e 1120 m di dislivello ed il Marathon Tet event tricolore 2022 che proponeva circa 73km con quasi 2800m di dislivello reale (contro i 2400m D+ dichiarati).

Per larga parte i sentieri attraversati erano quelli della Alta Via dei Monti liguri con diversi e frequenti raccordi su asfalto sia nelle fasi iniziali che nella parte centrale della gara con anche il superamento del Passo dei Giovi via asfalto per due volte, essendo il circuito una sorta di “8” disegnato a cavallo della autostrada Serravalle. Belli i sentieri individuati nell’alte Valle Scrivia con diversi single track carini, anche se piuttosto “wild” e con alcuni tratti decisamente sconnessi, sassosi e impegnativi. Di sicuro un tracciato adatto piu’ a bici full suspended che alle front. Forse una maggiore pulizia in alcuni tratti sarebbe servita a rendere piu’ scorrevole, divertente e sicuro il tracciato di gara. Nel complesso le salite principali erano 4, con un tracciato che potremmo definire abbastanza simile come tipologia a quello della Mth bike della Brianza, tricolore nel 2021, con l’aggiunta di un paio di salite decisamente piu’ lunghe del San Genesio e molto piu’ asfalto al confronto.

Nel complesso la gara non ci è dispiaciuta anche se in prospettiva del campionato italiano del prossimo anno servirà aggiungere all’area delle Feste di Casella quel “pathos” tipico di un evento tricolore. Una gara importante che assegna le maglie di campione italiano in un evento che per quell’annata deve essere organizzativamente al Top, parimenti alle prestazioni dei migliori atleti italiani che conquisteranno la maglia in quella sede.

La procedura di partenza a causa di problemi con l’arco di partenza ed arrivo é stata fatta ritardare di 15 minuti dai giudici FCI incaricati , per potere permettere l’installazione appropriata dell’arco. Il primo km di gara era dietro macchina per uscire dall’abitato di Casella ma poi alla seconda rotonda si era di nuovo tutti fermi e la partenza non avveniva “lanciata” ma di nuovo da fermi. Tre i rirstori previsti in corsa con solo liquidi, mentre all’arrivo veniva proposto il solo pasta party, di fatto abolendo purtroppo il ristoro finale dopo una gara sicuramente impegnativa come chilometraggio e dislivello. Nel pacco gara due erano i gadget proposti con il manicotti griffati “Granfondo dell’appennino”, la T shirt commemorativa dell’evento, una borraccia formato “large” e una confezione di pasta tipica dell’Alta Valle Scrivia.

Docce e lavaggio bici purtroppo causa covid anche in questa occasione non venivano proposti. Di sicuro questo aspetto oltre ai già descritti hanno tenuto lontani diversi bikers nelle gare di questo 2021 che ormai sta volgendo al termine, agonisticamente parlando.

Curiosità la gara era denominata 24.a Genoa Cup in quanto la società organizzatrice ha cercato una continuità organizzativa negli anni tra gare cross country (tra cui l’edizione qualche anno fa di un tricolore XC ai Forti di Genova) , granfondo su strada e da un 3 anni appunto la Marathon e Granfondo dell’appennino Mtb con sede di partenza ed arrivo a Casella.

LA GARA:

La partenza su asfalto non riusciva a fare una grande selezione e sulla prima salita lunga era il giovane Dario Cherchi 20enne del team KTM Brenta brakes a prendere l’iniziativa con un attacco deciso che spaccava il gruppo di testa. In fuga andavano quindi il vice campione del mondo Arias Cuervo e il giovane biker di Recco Cherchi con il vantaggio che via via auamentava. Purtroppo poi Cherchi aveva un problema alla sella e nel finale doveva rallentare il suo ritmo chiudendo poi fuori dal podio.

Si é quindi assistito a una cavalcata solitaria del vice campione del mondo , il colombiano Diego Alfonso Arias Cuervo (Giant Polimedical) che ha confermato di vivere un magico stato di forma in questo 2021. Nel finale complice anche un errore di percorso di Rebagliati si issava al secondo posto l’altro giovane u23, il siciliano Saitta, autore di una ottima prestazione.

Successo quindi per il sudamericano che ha chiuso in 3h47’34” staccando il secondo, il biker siciliano Vincenzo Saitta (Giant Polimedical – Sporting Cycling) di ben 7’53”. Terza posizione per il ligure di Celle Marco Rebagliati (Wilier 7C Force) a 9’26”. Prova opaca per l’altro favorito della vigilia, il bresciano ex tricolore Juri Ragnoli (Scott), che ha esordito in corsa con la nuova Spark raccogliendo solo un modesto quarto posto a 11’47” dal vincitore Nella gara femminile unica atleta al via e prima Open Simona Mazzucotelli (Gs Massì) in 5h37’19”.

Nel percorso di Granfondo, lungo 36 km per 1.200 metri, l’ha spuntata Emanuele Tirasso (Focus Italy) che in 1h43’36” ha preceduto di 2’22” Giulio Valfré (Vigor Redmount) e di 3’00” Carlo Cortesi (Pol.Quiliano Bike). A Cristina Casazza (Team Bike O’Clock) la gara femminile in 2h56’16”.

Arias Cuervo (Giant Polimedical): “Il percorso mi é piaciuto. Devo ringraziare Cherchi perché grazie alla sua conoscenza perfetta del tracciato siamo riusciti subito a fare selezione, prima di entrare nel primo single track tecnico. Poi sono andato via da solo, cercando di fare il mio ritmo senza forzare e fare errori. Ora mi preparo per la Hero Dubai e quindi torneo’ in Colombia per le meritate vacanze, raggiungendo mia moglie. Dopo qualche giorno di stacco pero’ partecipero’ anche oltre oceano a qualche gara, come la Leyenda del Dorado che sarà su un solo giorno. In Italia ci rivedremo a marzo 2022”

(MM)