Ettore Fabbro: Campione Italiano XCC e Campione Europeo Team Relay
La forza del silenzio, la passione che spinge oltre
C’è chi ama parlare, e chi preferisce far parlare i risultati. Ettore Fabbro appartiene alla seconda categoria: pochi proclami, tanta sostanza. Classe 2007, friulano di Udine e residente a Codroipo, Ettore è il simbolo della determinazione tranquilla. Ogni gara, ogni allenamento, ogni dettaglio sulla sua bici raccontano di una passione autentica, coltivata sin da bambino con impegno, costanza e sacrificio.
Al suo fianco, KTM PROTEK ELETTROSYSTEM: un team che ha creduto in lui e lo ha accompagnato in un percorso di crescita personale e sportiva. Oggi, con l’arancionero nel cuore e la grinta nelle gambe, Ettore pedala verso traguardi sempre più ambiziosi, con umiltà e rispetto per questo sport che rappresenta, prima di tutto, la sua vita.
Tra studio e sport: un equilibrio possibile
«Ho appena finito la quarta al Liceo Scientifico “Giovanni Marinelli” di Udine e a settembre inizierò la quinta. Lo studio è fondamentale, così come lo è la mountain bike» racconta Ettore, che riesce a coniugare impegni scolastici e sportivi con grande maturità.

Le radici della passione
«Da piccolo ho praticato nuoto, un po’ di atletica, e per un periodo anche basket. Ma tutto è cambiato con il ciclocross: ho deciso di lasciare la palla a spicchi per dedicarmi completamente alla bici. La passione è nata grazie a mio nonno e ai miei cugini. Andavamo spesso in giro, facevamo piccoli salti… ci divertivamo un sacco. È da lì che è partito tutto.»
Dalla prima squadra, la Libertas Gradisca, al passaggio alla Jam’s Bike Team di Buja, Ettore ha saputo crescere tappa dopo tappa. «Con loro ho iniziato a gareggiare a livello nazionale. Sono stati anni fondamentali, anche grazie al mio allenatore Roby Ursella, che sapeva tirar fuori il meglio da ognuno di noi.»
Il salto di qualità
Nel 2024 il passaggio tra gli Juniores e l’ingresso nella KTM PROTEK ELETTROSYSTEM: «Era una squadra che ammiravo da tempo. Quando è arrivata la proposta, ero al settimo cielo. Ho trovato uno staff unito, competente, un ambiente ideale per crescere. Questo progetto mi ha aiutato tantissimo.»
Un 2025 da incorniciare: trionfi e sfide
Il 2025 è stato un anno ricco di emozioni per Ettore.
🏆 Campione Italiano XCC (Short Track) a Chies d’Alpago
🥈 Vicecampione Italiano XCO, per questione di centimetri
🥇 Campione Europeo Team Relay
«A Chies d’Alpago ho vissuto una giornata bellissima: vincere il titolo italiano XCC è stata una grande soddisfazione. Ma non nascondo un po’ di rammarico per l’Italiano XCO: ho perso per mezza ruota. Era una gara a cui tenevo moltissimo. Dall’altra parte, però, sono contento che la KTM PROTEK ELETTROSYSTEM abbia piazzato due atleti al primo e secondo posto. Un grande risultato di squadra.»
Pochi giorni dopo, Ettore si è riscattato alla grande agli Europei:
«La vittoria all’Europeo è stata speciale. Ho fatto l’ultimo giro della staffetta, ho ricevuto il testimone per ultimo e sono riuscito a tagliare il traguardo a braccia alzate. Nessuna ansia, solo felicità. Un ricordo che porterò con me per sempre… anche perché, prima del cambio, al mio fianco c’era il grande Nino Schurter: ci siamo salutati, è stato un momento davvero particolare.»
Non tutte le gare però finiscono come sperato: «Nella prova individuale all’Europeo ero partito forte, ma una caduta mi ha rallentato e ho dovuto difendere la posizione. Peccato, perché puntavo a qualcosa di più.»
Il confronto internazionale
Da due anni Ettore corre a livello internazionale: «Il livello è altissimo. Correre con atleti di altri Paesi ti mette alla prova in modo diverso. Quando ottengo buoni risultati fuori dall’Italia, sento davvero di aver raccolto i frutti del mio lavoro. E poter contare su uno staff preparato fa davvero la differenza.»
Obiettivo Mondiale
La stagione non è ancora finita: nel mirino c’è il Mondiale, il grande sogno.
«Il Mondiale è la gara delle gare. Un traguardo altissimo, il mio obiettivo principale. Darò tutto.»
Chi è Ettore Fabbro, fuori dalla gara?
«Sono disciplinato, tranquillo ma determinato. Seguo il mio percorso con convinzione e cerco sempre di dare il massimo. Sto lavorando molto sulla fiducia in me stesso, soprattutto nelle gare importanti. Voglio credere davvero fino in fondo nelle mie possibilità.»
Un tocco personale: scaramanzia e gratitudine
«Non sono particolarmente scaramantico, ma controllo sempre io le pressioni delle gomme e alcuni dettagli della bici. È una questione di fiducia. E colgo l’occasione per ringraziare la mia famiglia e tutte le persone che credono in me.»
