Attivazione o cortocircuito? La gestione mentale fa’ la differenza!

“One hour before the race I leave the bus, and I like to find a quiet place to focus on the race and to prepare the body for the start.”  (Julien Absalon)Il termine “ATTIVAZIONE” fa riferimento alla condizione di vigilanza in cui si viene a trovare il sistema nervoso centrale nel momento in cui il corpo dell’atleta si prepara ad affrontare una sfida. Il processo di attivazione porta con sé tutta una serie di CAMBIAMENTI fisici (aumenta il tono muscolare, la frequenza cardiaca, il ritmo del respiro..) che hanno lo scopo di PREPARARE il corpo a “reagire” ad una condizione esterna. Senza attivazione il corpo resterebbe “scarico” e quindi impreparato ad agire.Tuttavia l’attivazione non è una questione puramente fisica bensì essa subisce continuamente  l’influenza della mente e della sfera EMOTIVA E MOTIVAZIONALE dell’atleta; quando l’emozione è elevata infatti può finire per  produrre un effetto disturbante sulla performance, così come quando la motivazione è bassa e scarsa è anche la fiducia nelle proprie capacità di riuscita.Tra i fattori che ostacolano l’attivazione ottimale dell’atleta possiamo elencarne molti e diversi:-         Uno scarso livello di MOTIVAZIONE conseguente alla percezione di poca auto- efficacia-         ASPETTATIVE elevate che possono generare ansia pre- gara-         La FATICA fisica, anch’essa infatti può influire ostacolando il livello di attivazione-         Una mancata GESTIONE DELL’EMOTIVITÀ da parte dell’atleta-         Allenamenti scorretti, overtraining -         Pensiero negativo e DIALOGO INTERNO scorretto-         Mancata PADRONANZA della tecnica che a livello mentale genera insicurezza-         Deconcentrazione-         Elevato INVESTIMENTO EMOTIVO verso la sfidaCome possiamo intuire osservando questo elenco LA MENTE riveste un ruolo fondamentale nel conseguimento di un livello ottimale di attivazione. Le ricerche in psicologia dello sport sono CHIARE! Esiste una stretta correlazione fra il livello di attivazione e la buona riuscita della performance: se l’attivazione è scarsa o, all’opposto, troppo elevata l’atleta rischia il “CORTOCIRCUITO” o “black out mentale” come viene definito questo fenomeno da alcuni atleti. L’emozione prevale su tutto il resto, portando via lucidità mentale e concentrazione. Ogni atleta deve riconoscere il SUO personale livello di attivazione ottimale e il compito della psicologia dello sport dev’essere quello di aiutare i bikers ad intervenire su di sé per presentarsi allo start PRONTI e MOTIVATI al punto giusto.La gestione dell’emotività si può IMPARARE!! il dialogo interno si può ALLENARE!! La motivazione può essere continuamente AUTO- STIMOLATA attraverso lo sviluppo di maggior auto- efficacia e le aspettative possono essere RIDIMENSIONATE attraverso una corretta definizione degli obiettivi.E a te capita spesso di cadere vittima DELL’ANSIA PRE- GARA? Fai fatica a gestire il tuo livello di attivazione prima di una sfida importante? Arriva la mattina della gara e ti senti improvvisamente SCARICO E SVOGLIATO? Io posso aiutarti! Scrivimi all’indirizzo mail info@claudiamaffi.it  e visita il mio sito www.claudiamaffi.it Dott.ssa Claudia Maffi (psicologa dello sport e mental trainer)